La Chiesa condanna la massoneria, la Loggia Araba Fenice non ci sta: "Ci rivolgeremo a Papa Francesco"
La loggia massonica con sede a Chieti interviene dopo le parole dell'arcivescovo Bruno Forte
"Ci rivolgeremo a Papa Francesco per chiedere un suo rapido e fattivo intervento in questa diatriba, che lede la nostra onorabilità e che, a conti fatti, minaccia la nostra sicurezza".
A dirlo è Ginevra Di Nicola, Loggia massonica Araba Fenice di Chieti dopo le parole dell'arcivescovo Bruno Forte sulle ultime vicende che hanno visto scontro tra il circolo massonico e militanti di Forza Nuova per via di un convegno organizzato all'hotel Iacone dal titolo "Francesco d'Assisi: misticismo o esoterismo?" contestato dal movimento di estrema destra.
Bruno Forte aveva ricordato che "i fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla santa comunione".
Parole che non sono piaciute ai massoni teatini che citano l'enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco. "Occorre riconoscere che i fanatismi che inducono a distruggere gli altri hanno per protagonisti anche persone religiose, non esclusi i cristiani, che possono partecipare a reti di violenza verbale".
"Per questo - annuncia Ginevra Di Nicola - ci rivolgeremo proprio a Papa Francesco per chiedere un suo rapido e fattivo intervento in questa diatriba, che lede la nostra onorabilità e che, a conti fatti, minaccia la nostra sicurezza".