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La Casa della Pallamano apre le porte agli atleti ucraini in fuga: "Grazie per l'accoglienza"

Kateryna, Mykyta e Oleg, assieme all’allenatrice Anastasia Zemliana, sono arrivati nel capoluogo teatino domenica scorsa

Anche la Casa della Pallamano di Chieti Scalo apre le porte all’Ucraina. Kateryna, Mykyta e Oleg, assieme all’allenatrice Anastasia Zemliana, sono arrivati nel capoluogo teatino domenica scorsa. I ragazzi, tutti giocatori di pallamano, hanno 16 anni. Sono fuggiti da Vyshgorod, città dell’Ucraina situata circa 20 chilometri più a nord della capitale Kiev. Un viaggio lungo più di 2.300 chilometri per fuggire dagli orrori della guerra e giungere fino al centro tecnico federale. Le tre atlete e l’allenatrice sono state accolte dal team manager della nazionale team manager della nazionale Silvano Seca e sono ospitati all’interno del CX Chieti Student Place. Kateryna, Mykyta e Oleg potranno allenarsi all’interno de La Casa della Pallamano: i ragazzi con i coetanei della squadra federale Campus Italia, mentre Kateryna lo farà con le atlete della Pallamano Chieti.

"Mio padre Eugene Nikolayevich Zemlyan, un allenatore molto conosciuto in Ucraina, ha chiesto aiuto a Fabrizio Quaranta (rappresentante Figh della Conferenza delle Regioni ndr) - racconta Anastasia Zemliana, allenatrice di 28 anni che già nel 2014 era stata costretta a fuggire da Lugansk - lui è molto conosciuto per l’impegno con le giovani generazioni e proprio da lui abbiamo saputo della possibilità di essere ospitati in Italia".

Anastasia, che, oltre alla pallamano, si occupa anche di arte, dagli spettacoli col fuoco al ballo spiega che "non ci aspettavamo lo scoppio di una situazione così terribile come la guerra - racconta ancora l'allenatrice - in Ucraina la situazione è difficile e molto pericolosa, soprattutto nella regione di Kiev dalla quale proveniamo. Non sapevamo cosa fare: abbiamo solo pregato di sopravvivere. È difficile - conclude Anastasia - ma l’accoglienza è stata fantastica".

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