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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Caro energia e spazi universitari: l'associazione studentesca boccia la gestione Caputi

Partecipazione attiva studentesca critica la mancanza di attenzione per l'ambiente: "Bollette esorbitanti anche prima della crisi energetica e oggi insostenibili"

“La prima tematica affrontata alla nascita della nostra associazione è stata proprio quella dell'impatto ambientale della nostra università e degli sprechi a cui assistiamo quotidianamente. Abbiamo denunciato per anni in Senato accademico i costi sostenuti dalla d'Annunzio per le utenze, oltre 6 milioni di euro l'anno, una cifra già sproporzionata all'epoca, ed oggi insostenibile”. L’associazione Pas-Partecipazione attiva studentesca commenta le dichiarazioni rilasciate dal rettore Sergio Caputi sui quotidiani locali in merito ai costi energetici sostenuti per i campus universitari.

“Tutti gli incontri, le belle parole e le promesse ascoltate hanno avuto un riscontro pratico pari a zero. Continuiamo a vivere degli spazi in cui non vi è la minima attenzione né all'ambiente né alle persone”.

Si viene a sapere che i cambiamenti che si intendono effettuare sono la sostituzione delle attuali lampadine al neon con lampadine al led e l’installazione di timer per la gestione dell’accensione/spegnimento delle luci: cambiamenti che risultano insufficienti, tanto per il ritardo con cui queste azioni basilari vengono intraprese quanto per la pochezza di queste iniziative, finendo con un nulla di fatto gli insegnamenti che dalle aule non ritrovano poi attuazione pratica negli spazi vissuti da studenti e studentesse.

Queste modifiche si intendono effettuare solo per ragioni economiche, confermando ancora una volta il disinteresse verso le tematiche ambientali e di sostenibilità mostrato dall’attuale classe amministrativa universitaria.

“Una raccolta indifferenziata a dir poco fasulla, un risparmio energetico inesistente, l’installazione di pannelli fotovoltaici mai avvenuta, il mantenimento delle luci costantemente accese anche in luoghi inaccessibili, un impianto di riscaldamento esagerato ed inadeguato, la totale assenza di erogatori d'acqua nei campus, la distribuzione delle borracce annunciata e mai realizzata, le bollette delle utenze (luce, acqua e gas) esorbitanti prima della crisi energetica e ad oggi assolutamente insostenibili.

Questi sono alcuni dei problemi che avevamo denunciato nel 2019 e che amaramente ritroviamo identici e amplificati nel 2022, questo il disinteresse dimostrato agli studenti e alle studentesse che dopo due lunghi anni di didattica a distanza sono tornati a vivere l’università nelle scorse settimane - continua Pas - Tra le criticità e i disservizi merita un passaggio a parte l'assenza di una biblioteca nel polo di Pescara: chiusa il 19 luglio 2019, mai più riaperta e senza un progetto in essere che la vada a sostituire.

La colpa non può essere semplicemente scaricata sullo scenario nazionale e mondiale, vogliamo che si faccia un'analisi e una critica al lavoro svolto in questi anni, in particolare sulle tematiche ambientali ed energetiche completamente inesistenti: vanno pesate tutte le dichiarazioni vuote e le promesse non mantenute per cui ora si chiede allo stato, alle famiglie e ai contribuenti di mettere una pezza”.

Questo è l'ennesimo allarme disperato, ultimo di una schiera infinita, che arriva dalla comunità studentesca verso l'Amministrazione presente e futura perché si mobiliti per fermare il declino che ha preso l’università d’Annunzio.

“Chiediamo che si vada ad investire su spazi, didattica, servizi, ambiente e diritto allo studio dando ascolto soprattutto a chi l'università la vive quotidianamente invece di continuare con progetti di speculazione edilizia completamente slegati dai bisogni di studenti e studentesse” conclude l’associazione Pas.

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