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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Carenza idrica, Coldiretti: "Infrastrutture obsolete e fatiscenti"

Si torna alle urne per nominare i vertici dei consorzi di bonifica

I cambiamenti climatici in atto e il bisogno sempre più importante di acqua contro la tendenza alla desertificazione, che in Abruzzo è sempre più preoccupante, rendono più stringente la soluzione della carenza della risorsa idrica e della sistemazione di strutture e infrastrutture obsolete e fatiscenti, principale causa della dispersione della risorsa. Lo ricorda Coldiretti Abruzzo all’indomani di un importante traguardo sindacale: il placet dell’assessore all’agricoltura Emanuele Imprudente al ritorno alle elezioni dei cinque consorzi di bonifica, attualmente commissariati.

La disponibilità dell’assessore al ritorno alle urne è arrivata nel corso del consiglio regionale di Coldiretti Abruzzo, che si è tenuto venerdì mattina nell’insolita cornice della sala Spagnoli di palazzo dell’Emiciclo, a L’Aquila, con la presenza del direttore generale dell’Anbi Massimo Gargano, che ha illustrato l’importante stagione di cambiamenti che aspetta l’Italia e le grandi opportunità collegate al Piano nazionale di rilancio e resilienza (Pnrr) anche in materia di risorse idriche. ‘Ci sono investimenti che, se messi in campo sfruttando le opportunità di questo momento storico, possono rivoluzionare la gestione di una risorsa importantissima come l’acqua - ha detto Gargano  - un’opportunità che, però, potrà essere colta solo se riportiamo i consorzi alla gestione ordinaria, quindi in condizione di programmare il futuro attraverso una concreta e lungimirante progettualità’ che va ben oltre il pareggio di bilancio’.  Il presidente di Coldiretti Abruzzo, Silvano Di Primio, ha quindi evidenziato che “è necessario riportare subito l’attenzione sui cinque enti consortili attualmente commissariati e andare al più presto ad elezioni per riuscire a sfruttare i fondi pubblici nell’ottica di una programmazione di investimenti che possano permettere di dare i servizi che l’agricoltura merita, risparmiando acqua e rendendola disponibile a tutti”. Un appello che l’assessore Imprudente ha condiviso dichiarando che “si impegnerà fin da subito per attivare le procedure per tornare alle urne in tutti i cinque consorzi nel più breve tempo possibile”.

“Con l’emergenza Covid – sottolinea Coldiretti Abruzzo - l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare in uno scenario globale di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti e speculazioni che spingono la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per assicurare l’alimentazione delle popolazione. Non a caso i prezzi dei prodotti alimentari hanno raggiunto a livello mondiale il massimo da quasi dieci anni, trainati dalle quotazioni in forte aumento per oli vegetali, zucchero e cereali. Tale aumento conferma che l’allarme globale provocato dal Coronavirus ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza ma anche le fragilità presenti in Italia sulle quali occorre intervenire per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali.

Per fare ciò un intervento strategico a livello nazionale potrebbe essere la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo, proposto dalla Coldiretti e non a caso inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) varato dal Governo Draghi. Con i bacini – aggiunge Coldiretti - potremmo arrivare a trattenere il 40-50% portando risorsa idrica dove non c’è, con la possibilità di triplicare le rese e combattere il dissesto idrogeologico. L’idea è di “costruire” senza uso di cemento – conclude la Coldiretti - per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione”. Il progetto ideato ed ingegnerizzato e poi condiviso con Anbi, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti con il coinvolgimento anche di Università – spiega la Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto complessivo e ottimizzare i risultati finali.

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