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Crollo demografico in Abruzzo: le morti sono il doppio delle nascite, più che dimezzati i matrimoni

Una tendenza che riguarda in egual misura le zone interne e la costa: in un anno si sono persi quasi 9mila residenti nella regione

L'Abruzzo continua a perdere abitanti: alla fine del 2020, la popolazione residente contava quasi 9mila persone in meno, con una diminuzione del 6,7%. È quanto emerge da uno studio del Cresa, citato dall'agenzia Ansa.

Nel dettaglio, tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020, sono stati 8.685 gli abitanti in meno, come un comune di piccole dimensioni. A incidere, come evidenziato dallo studio, è stata la pandemia da Covid 19, che ha amplificato al tendenza al declino della popolazione abruzzese, in atto già dal 2013. 

Nell'anno passato, in Abruzzo, si è registrato il minimo storico di nascite (8.227) e il massimo storico (16.296) di decessi dal secondo dopoguerra ad oggi, con una forte riduzione dei movimenti migratori (-616). Al 31 dicembre 2020, la popolazione residente in Abruzzo ammonta a 1.285.256 unità, mostrando nel periodo in osservazione un deciso peggioramento del trend demografico (-4,1% nel 2018; -5,2% nel 2019 e -6,7% nel 2020).

l calo maggiore nel trend demografico si è avuto proprio nell'ultimo anno. Per quanto riguarda l'andamento provinciale, si osserva che è L'Aquila nell'ultimo anno a riportare il più intenso decremento del -8,4%, in lieve peggioramento rispetto al -8,3% del 2019 e più rilevante del -5,9% del 2018. Seguono Chieti (-6,4%), che, dopo un affievolimento del calo nel 2019 (-4,8%), vede peggiorare leggermente la variazione fortemente negativa del 2018 (-6,2%), Teramo e Pescara risultano entrambe in costante caduta negli ultimi anni (Teramo: -2,0% nel 2018, -4,6% nel 2019 e -6,9% nel 2020; Pescara: -2,1% nel 2018, -3,2% nel 2019 e -5,3% nel 2020).

I numeri dimostrano come la diminuzione di residenti riguardi tanto le zone interne quanto la costa. I numeri resi noti certificano anche il crollo dei matrimoni che sono stati 1.746 rispetto ai 3.800 del 2019, con una diminuzione pari al -54,1% e superiore al calo nazionale che è stato del 47,5%. Sono stati in particolare i matrimoni celebrati con rito religioso a calare in misura maggiore rispetto a quelli civili.

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