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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Caccia aperta in Abruzzo da questo fine settimana, Wwf: “Un danno a settembre”

Con le prime giornate di preapertura ad alcune specie, il 5 e il 6 settembre si avvierà la stagione venatoria 2020

“La stagione venatoria in Abruzzo si apre con il solito regalo ai cacciatori: la preapertura il 5 e 6 settembre su alcune specie”, lo rende noto il Wwf evidenziando che “la caccia a settembre è un danno per tutta la fauna selvatica”.

L’associazione anche quest’anno ha presentato le proprie osservazioni al calendario venatorio nelle sedi opportune, in fase di consulta venatoria, nell’iter della Valutazione di Incidenza Ambientale e con le audizioni al Comitato VIA: “Molte delle indicazioni fornite per questo calendario venatorio, ma anche nelle annualità precedenti, sono state recepite – afferma con soddisfazione - e col tempo la disciplina venatoria della nostra Regione ha subito importanti modifiche a tutela della fauna selvatica che permetteranno di salvare migliaia di animali. Restano però molte perplessità su alcuni punti del calendario venatorio”.

In particolare, sottolinea il Wwf, "la caccia a settembre è un aspetto molto critico e sarebbe stato opportuno accogliere le indicazioni date da noi e l'Ispra, definendo un'unica data di apertura all'1 ottobre, rendendo anche i controlli più realistici ed efficaci. Come il Wwf ripete ogni anno, le preaperture dovrebbero essere una deroga concessa solo in presenza di rigorose e determinate condizioni scientifiche, ma invece è diventata una consuetudine- sottolinea l'associazione- tanto più fastidiosa, soprattutto se si prevede la preapertura al 5 settembre con un calendario venatorio pubblicato a fine agosto, evidentemente per rendere più difficile, se non impossibile un eventuale ricorso amministrativo".

"La caccia a settembre- prosegue la nota- ha un pesante impatto su tutte le specie, anche quelle non direttamente cacciabili nei giorni di preapertura. Tutta la fauna, infatti, risente del disturbo in un momento particolarmente sensibile: quando i piccoli dell'anno sono ancora immaturi, le specie migratrici devono prepararsi ai lunghi voli di ritorno verso i luoghi di svernamento, la scarsità di acqua e cibo a causa della siccità e degli incendi ha già debilitato molte specie. A tutto ciò vanno aggiunti gli immancabili abbattimenti illeciti di specie non cacciabili, nonché il disturbo e l'interferenza con l'attività' turistica e di fruizione del territorio".  

Un’altra falla del calendario per il Wwf è la non definizione della disciplina venatoria nell’area contigua del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, seppur perimetrata e definita dalla stessa Regione Abruzzo. 

“La caccia è un’attività consentita in Italia, ma con determinate regole e sempre partendo dal fatto che la fauna rappresenta un patrimonio dello Stato - chiude Dante Caserta, vicepresidente del Wwf Italia – e come Wwf pretendiamo quindi che le norme siano rispettate e correttamente applicate nell’interesse di tutti i cittadini e non di una piccola minoranza. Ribadiamo per questo la volontà di avere un dialogo aperto con la Regione Abruzzo per affrontare la questione venatoria in un ambito più ampio e complesso che non la sola interazione a ridosso della pubblicazione del calendario venatorio”.  

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