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Stop lotto vaccini Astrazeneca: "Nessuna evidenza di un nesso di causalità"

Il responsabile regionale per le vaccinazioni Brucchi spiega che alcune dosi di quel lotto sono state somministrate anche in Abruzzo da fine febbraio, ma non ci sono state particolari reazioni avverse

"Non ci sono evidenze di un nesso di casualità". Interpellato dall'agenzia Ansa, usa termini tecnici Maurizio Brucchi, responsabile regionale per le vaccinazioni, a seguito della decisione di Aifa di ritirare un lotto del vaccino anti Covid Astrazeneca. 

Lo stop al lotto ABV2856 è arrivata dopo tre casi di trombosi registrati in Sicilia. 

Nella nostra regione, il lotto sospeso era in uso da fine febbraio, ma finora non si sono registrate reazioni avverse, come conferma lo stesso Brucchi. 

"Ci dobbiamo attenere alle evidenze oggettive: il ministero e l'Aifa - dice - hanno stabilito di sospendere la somministrazione del lotto interessato ma ad oggi non c'è nessuna evidenza di un nesso di causalità. Noi l'abbiamo utilizzato a febbraio ma gli eventi avversi riferiti alla farmacovigilanza sono relativi a febbre, dolori muscolari, vomito. Si tratta di poche decine rispetto alle migliaia di dosi somministrate".

La vaccinazione in Abruzzo, intanto, prosegue, sia con gli altri vaccini che con le dosi di Astrazeneca degli altri lotti disponibili.

"Stiamo terminando le scuole - ha spiegato Brucchi - siamo ripartiti con gli 80enni e dunque stiamo terminando con le categorie che ci sono state assegnate fino ad oggi. Dalla prossima settimana partiremo con i fragili e in particolare con i disabili".

Successivamente alla somministrazione della seconda dose agli ultraottantenni che si erano iscritti sulla piattaforma nella prima fase, per evitare confusione, saranno inoltre vaccinati anche gli ultra 80enni che hanno espresso la propria manifestazione di interesse dopo l'avvio della campagna vaccinale a loro dedicata.

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