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Martedì, 23 Aprile 2024
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Consuntivo Asl: perdita dimezzata a 15 milioni, il comitato dei sindaci si divide

Voto favorevole del primo cittadino di Chieti, si astiene quello di Casoli, mentre Lanciano e Vasto dicono no

È finito con una valutazione favorevole, quella del sindaco di Chieti Umberto Di Primio, due contrarie, dai sindaci di Lanciano e Vasto, Mario Pupillo e Francesco Menna, l'analisi del consuntivo 2019 della Asl Lanciano Vasto Chieti, da parte del comitato ristretto dei sindaci. Si è invece astenuto il primo cittadino di Casoli, Massimo Tiberini, che ha auspicato un riequilibro nell'assegnazione dei fondi in favore del territorio. 

Il bilancio è riconducibile a tre direttori generali che si sono succeduti nel corso dell'anno: Pasquale Flacco per i primi tre mesi, Giulietta Capocasa, che ha svolto il ruolo di facente funzioni fino a metà settembre, quando si è insediato Thomas Schael. Per un mese, il ruolo di facente funzioni era stato di Vincenzo Orsatti. 

Nel corso dell'incontro in videoconferenza sono state indicate le principali cause che hanno determinato il disavanzo divenuto strutturale per l’azienda, sintetizzate in poche macro voci: bassi volumi di produzione, spesa per farmaci (con scarso utilizzo di equivalenti e biosimilari), e dispositivi (sui quali la scelta cade sui modelli più costosi sul mercato), spese per interventi strutturali non finanziati dalla Regione. 

"Il mio mandato è iniziato quasi a fine anno - ha sottolineato Schael - e ho compiuto scelte doverose, sollecitate in parte dalla Regione Abruzzo che chiedeva di compensare la perdita attingendo da fondi residui non spesi, e in parte da esigenze di tipo strutturale e di attrezzature degli ospedali, per le quali non esisteva copertura economica di fondi regionali. È stato fatto quanto possibile in una situazione oggettivamente difficile e i 30 milioni di disavanzo si sono ridotti a 15, producendo un risultato migliorato sotto il profilo dei conti, che non ci lascia però alcun margine per fare investimenti. È interdetta, infatti, la possibilità di contrarre mutui per una Asl che ha già debiti, né si possono riallocare risorse destinate all'assistenza per finanziare lavori o acquisto di elettromedicali". 

L'analisi del bilancio di esercizio è stata l'occasione, per il sindaco di Chieti Di Primio, di attaccare "i limiti della programmazione 2018 messa in campo dal centrosinistra. È, inoltre, emersa la necessità di investimenti sul territorio".

"Oggi - ha aggiunto - registriamo, comunque, un dato che deve farci guardare con ottimismo al futuro e, cioè,l’abbassamento del disavanzo. Ciò vuol dire che dobbiamo continuare a lavorare per mettere in sicurezza i conti della sanità regionale partendo dalla nostra Asl. Altro elemento importante emerso è la necessità di definire gli investimenti sulla rete ospedaliera regionale che dovrà essere al più presto riordinata. Si chiude, dunque, un capitolo che appartiene al passato e che ci induce a guardare avanti cercando di individuare altri obiettivi quali l’analisi degli interventi strutturali di cui hanno bisogno gli ospedali della provincia di Chieti. Si dovrà, altresì, puntare sul fabbisogno del personale da integrare laddove necessario nonchè sulla tecnologia per invertire quel trend negativo che, purtroppo, oggi appartiene alla produttività aziendale".

I sindaci di Lanciano e Vasto, Pupillo e Menna, hanno invece attaccato l'azienda sanitaria. "Dopo la questione scandalosa dei tamponi e le tante negligenze su cui il nostro consiglio comunale è soffermato votando una mozione chiara nei confronti di Asl e Regione sugli investimenti infrastrutturali e sulle azioni di questi mesi - commenta il sindaco di Lanciano Mario Pupillo - mi sono trovato ad essere accusato di fare poco sulla colletta che la Asl ha richiesto per acquistare la nuova Tac a Lanciano. Metodo che in 'regioni civili', ha detto proprio così il dg Schael in videoconferenza, sarebbe una consuetudine. Stiamo scherzando? In pratica l'Abruzzo non sarebbe una regione civile se non fa collette per acquistare macchinari destinati alla sanità pubblica? Dopo i milioni di euro utilizzati per ospedali e strutture solo per Lanciano occorrono collette? È irricevibile una proposta simile da un manager di una Asl, che non è un'associazione di filantropia, ma un'azienda pubblica chiamata a gestire la sanità. La carenza di anestesisti, di altri specialisti e infermieri, la sottrazione della direzione sanitaria, la vetustà di apparecchiatura e difetti strutturali non corretti fanno capire che il bilancio della gestione dello scorso anno è fallimentare non solo per Lanciano ma per tutta l'azienda: lo dimostrano i dati di tutti gli ospedali, la riduzione delle sedute operatorie, la fuga delle eccellenze, la mobilità passiva la sofferenza degli operatori sanitari costretti a turni insostenibili che ringrazio. Inoltre la vicenda dei tamponi è la conferma di una gestione pressapochista e incompetente. Anche l'aggiudicazione dell'intervento sul reparto di Ginecologia e Ostetricia del Renzetti, grazie ai fondi destinati dalla giunta regionale di centrosinistra, tanto strombazzata dal dg Schael, è restata per troppe settimane sul suo tavolo prima di essere finalmente avviata. Il bilancio e l'approccio della Asl è davvero deludente su Lanciano e rispetto a selfie, comunicati, collette e sottrazioni, questa Asl troverà sempre un nostro voto negativo".

Per il sindaco di Vasto, "è stato un bilancio senza un minimo di investimenti per l’ospedale San Pio, dove ci sono stati due cedimenti del solaio che hanno costretto la chiusura di Chirurgia, il trasferimento del punto nascita e l’accorpamento di Geriatria con perdita di posti letto e l’assessore regionale Verì non si è degnata di venire a Vasto. La Dialisi è in sofferenza cronica e si paventa  la privatizzazione. Non un euro di investimento per il territorio, non un euro per l’ospedale , non un euro per Vasto".

Prima di concludere la seduta, gli amministratori hanno espresso la volontà di convocare un nuovo incontro per fare il punto sui progetti 2020 e sui nuovi ospedali. 

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