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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Degrado e vandali alla biblioteca ex Gil, scatta l'esposto di Italia Nostra

Così il direttivo della sezione locale: "Chieti soffre da troppo tempo di una disattenzione colpevole, di uno scarico delle responsabilità ormai divenuto intollerabile"


Sconcerto anche da parte della sezione di Chieti di Italia Nostra davanti allo stato di incuria e di degrado in cui versa la biblioteca regionale ex Agenzia di promozione culturale sita nel complesso ex Gil in via della Liberazione, recentemente divenuta bersaglio dei vandali.

Il direttivo ha inviato in proposito un esposto-enuncia agli enti preposti ed esprime un profondo disagio nei confronti di enti e istituzioni, in quanto “Chieti – afferma - soffre da troppo tempo di una disattenzione colpevole, di uno scarico delle responsabilità ormai divenuto intollerabile”.

Italia Nostra Chieti assicura di continuare a vigilare sulla questione.

“Solo ora, dopo atti vandalici compiuti nel sito e dopo che un video è imperversato sui social, si sono mossi alcuni consiglieri presso il presidente della Regione che ha assicurato un intervento nel giro di 24 ore. Ci chiediamo però se verranno sistemati anche i libri in altra sede prima che siano deteriorati del tutto” scrivono dal direttivo.

E ricordano: “Come a tutti noto, giacciono nei cassetti di politici, dirigenti, funzionari dei vari Enti, progetti in attesa di finanziamenti per la messa in sicurezza di storici edifici, di monumenti, o per il restauro di opere d’arte, che a causa di colpevoli dimenticanze, disattenzioni, ritardi, trascuratezze, provocano danni irreversibili e situazioni di intollerabile degrado ad un patrimonio culturale di notevole pregio, oltre che di un certo valore economico. L’antica abitudine di raccomandarsi al politico di turno o far presente al dirigente o funzionario preposti ad assumere decisioni, a predisporre interventi urgenti, che spesso non hanno fatto, com’era invece loro dovere, proprio perché pagati per questo, non può continuare a perpetrarsi in una città, capoluogo di provincia, sede di università e di soprintendenza, che continua a perdere potere contrattuale nei confronti di altre realtà abruzzesi più attive e, come tali, più appagate da interventi economici risolutori”. 
 

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