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Attualità Madonna delle Piane / Piazza San Pio X

La biblioteca Bonincontro compie un anno: la rinascita del Villaggio parla di cultura e aggregazione

Prende il nome dalla poetessa teatina Marilia Bonincontro che ha lasciato alla sua città un'eredità di quasi 8 mila volumi. Inaugurata il 31 maggio 2022 nello spazio gestito da Chieti Solidale, la biblioteca e il centro polifunzionale continuano a crescere e a coinvolgere la cittadinanza con tante iniziative

Compie un anno la biblioteca Bonincontro in piazza San Pio X, nel cuore del Villaggio Celdit. Un luogo di incontro e cultura nato dalla passione e dalla lungimiranza della poetessa teatina Marilia Bonincontro, scomparsa nel 2019, che ha donato al quartiere una straordinaria esperienza di cittadinanza attiva realizzata dai giovani.

Aperta al pubblico dal 31 maggio del 2022 nello spazio gestito da Chieti Solidale per conto del Comune di Chieti, in un anno ha visto susseguirsi tantissimi appuntamenti letterari, momenti di divulgazione, aperitivi a tema.

Al centro di un quartiere residenziale nato nella prima metà del secolo scorso per gli operai della storica cartiera di Chieti Scalo e le loro famiglie, oggi il Villaggio sembra volersi riprendere quei momenti di unione e solidarietà che qui erano quotidianità fino a quarant'anni fa.

la cartiera

Il ‘quartiere della carta’ prova oggi a rinascere dall’incontro tra persone, gruppi, associazioni e istituzioni e non farsi intaccare dal pregiudizio. Lo fa grazie alla presenza della biblioteca Bonincontro inserita nel centro polifunzionale del Villaggio Celdit, sotto la supervisione della responsabile Fabiola Nucci.

“Un primo impulso a questo cammino di rigenerazione sociale del quartiere è stato dato dalle ‘sferruzzanti del Villaggio’ – ricorda – che con i loro lavori a uncinetto e a maglia hanno contribuito a ridare vita e colore ai luoghi della loro infanzia, visto che molte di loro hanno vissuto qui da bambine. Un altro importante passaggio è stato il gruppo di lettura, che siamo riusciti a portare avanti anche durante il lockdown, contribuendo a mantenere vivi legami tra le persone grazie alla caparbietà di alcuni volontari. Poi è arrivata la possibilità di avere i libri della poetessa Bonincontro consegnati dagli amici da lei nominati come legatari al Comune di Chieti. Il progetto è partito con un finanziamento del Ministero della giustizia rivolto con valore di prevenzione proprio ai giovani che, insieme agli educatori di Chieti Solidale e ai volontari delle associazioni Movimento adulti scout cattolici italiani e I luoghi del buon incontro aps, da gennaio 2021 hanno progettato gli spazi, catalogato i libri e organizzato laboratori ed eventi, restituendo alla città un presidio culturale e sociale in un quartiere dalle grandi potenzialità per la sua posizione vicina all’università".

E proprio dall’università d’Annunzio – il campus è a poche centinaia di metri da qui - iniziano ad arrivare anche gli studenti per consultare i numerosi testi custoditi sugli scaffali della biblioteca: psicologia, sociologia, narrativa, poesia. Nei mesi scorsi la Bonincontro ha ospitato anche gli aperitivi tematici organizzati dal laboratorio di psicologia della scuola del Dipartimento di Neuroscienze, imaging e Scienze cliniche dell'università. Tra gli appuntamenti fissi in biblioteca si sono susseguiti invece gli incontri formativi organizzati da Aurelio Bigi del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, Comunità di Chieti 1 e quelli del ciclo “Teatarte. Memorie culturali nella città” curato da Rolando D’Alonzo e Massimo Pamio.

“Questi appuntamenti – spiega ancora Fabiola Nucci – con nostra grande sorpresa, hanno indubbiamente permesso di avere tante persone che probabilmente non avrebbero mai messo piede qui. Chi è venuto si è sentito accolto. Questa è come se fosse una grande casa. La biblioteca ha dato una svolta al centro polifunzionale: mettere insieme l’aspetto culturale  e aggregativo ha fatto la differenza”.

Sono tantissimi i corsi che hanno scandito l’ultimo anno ‘scolastico’ della biblioteca Bonincontro e del centro di aggregazione: oltre agli incontri già menzionati, il corso nonni digitali dedicato agli over 65, le lezioni di yoga e quelle di danze tradizionali, il laboratorio di lettura, l’urban knitting.

l'ingresso in piazza San PioX

La biblioteca Bonincontro è invece aperta al pubblico tutti i lunedì e i giovedì dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30 e offre il servizio di prestito libri, sala lettura e studio.

A un anno dall’inaugurazione questo posto vuole diventare sempre più uno spazio al servizio della città. Ed è per questo che dal mese di giugno, con una pausa estiva, sono in programma diverse attività co-gestite da giovani per i giovani come il booksharing al buio, lezioni di chitarra, incontri sulle opportunità di mobilità europea, guerriglia poetica, autocostruzione di arredamenti per gli spazi del centro con materiali di riciclo, giardinaggio di comunità, giochi di società, la partecipazione ad un progetto europeo di sperimentazione del mentoring culturale, tavoli di co-progettazione con la comunità per realizzare i desiderata dei cittadini e reperire fondi nazionali ed europei.

La biblioteca e il centro multifunzionale del Villaggio Celdit

Il 31 maggio sulle pagine social della biblioteca, in fase di rinnovamento in questi giorni, verrà pubblicato un video per raccontare questa straordinaria esperienza e sarà inoltre possibile conoscere tutte le proposte che via via animeranno gli spazi al primo piano di piazza San Pio X.

“Dopo la pausa estiva – spiegano i ragazzi della biblioteca  - da settembre il numero delle attività  dedicate ai giovani sarà  arricchito  dalle proposte inserite nel progetto di solidarietà "Ci vorrebbe un villaggio per..." scritto e presentato da noi  e recentemente approvato e  finanziato dal Corpo europeo di solidarietà (Esc)  gestito dalla Commissione europea”.

Alla vigilia del compleanno della biblioteca Bonincontro il bilancio non può che essere positivo.

“Perché dare vita ad uno spazio culturale diventato un’esperienza di cittadinanza attiva da parte dei giovani teatini - concludono i volontari - troviamo sia stato un segnale fortissimo”.

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