Autismo, nuova condanna del giudice del lavoro alla Asl di Chieti
Dovrà garantire le terapie a un minore. L’associazione Autismo Abruzzo onlus: "La Asl di Chieti continua a 'logorare' il tempo delle famiglie con autismo"
Nuova ordinanza del giudice del lavoro di Chieti, Laura Ciarcia, che il 2 marzo scorso ha condannato la Asl Lanciano Vasto Chieti ad assicurare a un minore l'intervento riabilitativo di tipo cognitivo comportamentale (aba) per 9 ore a settimana, secondo le linee guida per l'autismo redatte dall'Istituto superiore di sanità, direttamente o avvalendosi di strutture specializzate convenzionate e a sostenere integralmente i costi per suddette terapie. La Asl dovrà pagare anche le spese di lite.
Lo rende noto l’associazione Autismo Abruzzo onlus ricordando che “sono decine ormai i pronunciamenti dei tribunali abruzzesi a cui si aggiunge una sentenza sul merito conseguita due anni fa a Vasto, dopo aver superato anche i vari procedimenti di opposizione della stessa Asl di Chieti. Forse è il caso di assicurare le risorse necessarie alle politiche sanitarie affinché a chiunque abbia una diagnosi di autismo (bambini, ragazzi e adulti) venga riconosciuto quanto stabilito dalle norme vigenti ovvero la legge 134/2015 - nuovi Lea”.
L’associazione accusa la Asl di Chieti di continuare a “logorare il tempo delle famiglie con autismo quando potrebbe chiedere e ottenere fondi necessari per potenziare i servizi territoriali, anche avviando strutture residenziali". Queste ultime sono state definite dalla azione n. 6 del ìpiano nazionale di ripresa e resilienza casa della comunità'.
“Cosa bisogna fare per far comprendere alla direzione generale della Asl di Chieti che i diritti alle cure per l’autismo sono dovuti? Cos'altro serve alla politica regionale per comprendere che alle diagnosi e alle prescrizioni devono seguire i servizi riabilitativi e i fondi? Risponderà prima o poi qualcuno per le spese legali sostenute dalla asl e del tempo “rubato” alle famiglie con autismo?” si chiede oggi l'associazione Autismo Abruzzo onlus alla luce dell'ultima ordinanza del giudice del lavoro di Chieti.