Aumenta la mensa per i bimbi 'fuorisede', i genitori della scuola di via Bosio scrivono al Comune di Chieti
Dovranno pagare più di 100euro al mese. Lettera aperta contro il caro mensa: "Sono state abolite le fasce Isee che garantivano equità e diritto allo studio anche per le meno abbienti"
I genitori della scuola di via Bosio a Chieti Scalo scrivono al Comune di Chieti contro l’aumento delle tariffe del servizio mensa delle scuole infanzia e primaria.
Il caro mensa questa volta riguarda le famiglie fuori sede, per i quali sono state abolite le fasce Isee. La tariffa per il pasto è passata da 3 euro circa a 5. “Con questa scelta del Comune si va ad intaccare quello che è un diritto delle famiglie, la libertà di scelta dell’istruzione, oltre che inficiare un caposaldo del sistema educativo nazionale: il tempo pieno” spiegano.
Per questo qualche giorno fa un gruppo di genitori ha inviato una lettera aperta al sindaco e all’assessore all’Istruzione, che riportiamo integralmente.
Gentilissimo sindaco,
è stato per noi importantissimo vederla all' inaugurazione dell'anno scolastico nella nostra scuola, la scuola di via Bosio. Abbiamo poi letto le sue intenzioni con gioia: " essere vicini al mondo della scuola e delle famiglie per ascoltare e affrontare istanze e proposte".
Noi vogliamo partire col parlarle innanzitutto delle difficoltà delle famiglie, dopo un anno e mezzo di Covid, non solo psicologiche, ma anche economiche. E purtroppo queste difficoltà hanno colpito molti di noi, che hanno scelto e scelgono una scuola in cui credono fermamente, perché è un'eccellenza pedagogica abruzzese.
Siamo costretti a farle presente le difficoltà delle famiglie, visto che quest'anno nel tornare a scuola abbiamo trovato una novità che non ci saremmo mai aspettati: l'aumento delle tariffe della mensa scolastica.
Sì sindaco, noi non votiamo nel suo Comune, eppure lo conosciamo molto bene, lo viviamo. Noi nel suo Comune ci veniamo tutti i giorni per nove mesi l'anno dai paesi limitrofi, anche da altre province, e qui nel suo Comune spendiamo: nelle cartolibrerie, nei bar, nelle farmacie, nelle copisterie, nei supermercati. Tutti i giorni.
La decisione presa da lei e dalla sua giunta di passare la nostra tariffa dai 3 euro circa ai 5, ci ha lasciato basiti, nessuna giunta era arrivata a tanto. Soprattutto avete deciso di abolire le fasce Isee. Questa sua decisione non solo ci sembra odiosa e discriminatoria, ma va contro la nostra stessa Costituzione, che all'art. 31 dice "La Repubblica protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo"; e all'art. 34 dice ancora " L'istruzione inferiore è obbligatoria e gratuita".
In questo modo lei ci ha reso la scuola (definita "aperta a tutti" sempre dalla Costituzione) un bene di lusso.
Posto che ciascuna famiglia debba godere della libertà di scelta del’’istituto scolastico presso cui iscrivere il proprio figlio, di cui è responsabile, le nuove tariffe mensa ostacolano la possibilità di assolvere al meglio al dovere dell’educazione dei figli reintroducendo l’antico criterio del censo: le famiglie dovranno pagare più di 100euro al mese per permettere ai propri figli di godere del diritto all'istruzione.
È inoltre una scelta poco oculata, che non tiene conto del possibile calo di iscrizioni nelle sue scuole e la conseguente diminuzione di cattedre che questo può provocare.
Noi abbiamo scelto la scuola di via Bosio. Crediamo lei sappia percheé. È una delle poche scuole che permette di affrontare i cinque anni della scuola primaria seguendo un progetto didattico legato all'ecologia, all'ambiente, alla cooperazione e alle attività laboratoriali. Credere in una scuola ispirata ai principi educativi della libertà e dell’essere parte di una comunità vuol dire credere nel futuro.
Le vorremmo dire che noi la cinghia la stiamo già tirando da quando all'inizio del 2020 siamo andati in cassa integrazione, quando poi i nostri orari di lavoro sono stati ridotti drasticamente, e quando poi alcuni di noi non hanno ritrovato il proprio lavoro ad aspettarli, mentre tutto sembrava doversi riaprire, con i migliori auguri per un anno senza Covid. Questo è il presente.
Le chiediamo di ripensare a una decisione alquanto infausta e inappropriata, soprattutto in un periodo come questo, che peserebbe inesorabilmente anche sulle spalle dei bambini.
Ritornare su questa decisione e modificarla gioverebbe a Lei e a noi sotto molteplici punti di vista. Si può e si deve fare. Dimostriamo insieme che la scuola può restare ancora “organo vitale della democrazia”.
La lettera è stata firmata dai seguenti genitori dei bambini delle classi I-II-III-IV-V della scuola di Via Bosioi: