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"Aumenti ingiustificati fino al 100%": il comitato Bonifica sostenibile in commissione Agricoltura, ma non c'è il presidente della Regione

Le criticità degli agricoltori sono già state denunciate in una petizione da oltre mille firme, che al momento non ha sortito effetto

Aumenti ingiustificati fino al 100%, mancanza degli strumenti contabili previsti dalla legge (centri di costo) e trattamento differenziato nella stessa categoria di imprese agricole. È quanto denunciato nella terza commissione Agricoltura e attività produttive della Regione Abruzzo dal comitato Bonifica sostenibile, che ieri è stato audito dopo aver depositato la petizione da oltre mille firme. 

Nel documento, i sottoscrittori chiedono al presidente della Regione di intervenire per obbligare il Consorzio di Bonifica centro a dotarsi degli strumenti contabili idonei a svolgere la funzione tributaria che esercita, così da conteggiare correttamente le diverse aliquote di contribuenza per il 2023, e a verificare il danno economico, qualora rilevato, arrecato alla contribuenza privata per via di una gestione della funzione tributaria difforme dalle norme di legge.

Il comitato ha fatto notare che la contribuenza privata, con gli aumenti del contributo consortile deliberati nel 2021 e nel 2022, è stata chiamata a pagare la totalità degli aumenti di spesa, delle rate di mutuo e anche le minori entrate a carico delle gestioni speciali, nonostante i mutui siano stati contratti proprio per far fronte ai mancati incassi da parte egli enti pubblici destinatari dei servizi delle gestioni economiche.

"Gli altri Consorzi di Bonifica applicano regolarmente questi principi normativi - spiega il comitato - distinguendo tra beneficio di bonifica potenziale e beneficio idraulico effettivo; calcolando gli oneri da trasferire ai consorziati come risultanti da una contabilità per centri di costo. La logica dei centri di costo è di uniformare l'imposizione per zone territoriali omogenee, costituendo i costi per singola area il presupposto dell'imposizione tributaria".

Intanto il consigliere regionale del Partito Democratico Dino Pepe lamenta l'assenza, nella seduta di commissione, del presidente Marco Marsilio e del vice con delega all'Agricoltura Emanuele Imprudente: "Mentre nei luoghi deputati si discuteva di come risolvere le problematiche di migliaia di imprenditori - accusa - i maggiori esponenti del governo regionale, quelli cioè che dovrebbe dare risposte, hanno pensato bene di disertare la seduta”.

“Con i colleghi Pierpaolo Pietrucci, Marianna Scoccia e Americo Di Benedetto - dice - abbiamo raccolto il grido d’allarme del comitato Bonifica sostenibile: in questa occasione, il nostro intento era quello di avanzare proposte concrete e risolutive della problematica. Questo non è stato possibile, perché gli esponenti del centrodestra si sono sottratti al confronto, non ascoltando le nostre proposte e tantomeno quelle dei rappresentati del comitato presenti in audizione".

"La giunta Marsilio - attacca Pepe - ha attuato un vero bavaglio agli agricoltori: i Consorzi di Bonifica sono infatti commissariati dal 2019 e nonostante le continue richieste di tornare a una gestione ordinaria affidata ai consorziati, si continua con il rinvio delle elezioni. Questo perdurare della fase commissariale sta causando anche la perdita di opportunità di rilancio per gli enti di bonifica abruzzesi. Il tema legato alla carenza idrica, anche in un’ottica di tutela ambientale, unitamente a quello dell’irrigazione, dei miglioramenti fondiari e dell’ammodernamento infrastrutturale delle condotte e dei bacini non sono più rinviabili. In questa ottica - conclude il consigliere del Partito Democratico - torniamo a chiedere, con forza, il superamento della fase commissariale dei consorzi abruzzesi con l’indizione di nuove elezioni, oltre che la piena attuazione della legge regionale di riforma che tutti noi abbiamo sostenuto e approvato”.

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