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Teateservizi: Di Iorio nominato liquidatore, il sindaco Ferrara accusa: "Astio dai vertici, c'è chi ha sempre remato contro"

Assemblea dei soci con un fuori programma: due consiglieri di minoranza hanno cercato di assistere alla riunione, ma non sono stati accontentati e la seduta è iniziata in ritardo

Nella giornata di oggi il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, ha comunicato all’assemblea di Teateservizi la nomina del professionista Luca Di Iorio quale liquidatore della società. Si tratta di una nomina importante per il Comune, quale socio unico, perché finalmente apre una fase di verifica seria e concreta delle possibilità reali di risanamento aziendale.

“Voglio dare a Luca Di Iorio un ufficiale buon lavoro e il ringraziamento per l’impegno che oggi lo vede alla guida della nostra partecipata – dice il sindaco Diego Ferrara – Si tratta di un primo passo verso una direzione che possiamo condividere, cosa che è stata difficile fino ad oggi e che non ha reso possibile alcuna azione congiunta a tutela dei servizi assolti dalla società e del suo personale, a cui ribadiamo la nostra vicinanza e attenzione, mai mancata in questi mesi".

Ma Ferrara non lesina frecciate, affermando: "Ci sono alcune cose che mi hanno sconcertato della seduta di oggi". Il primo cittadino parla di "astio da parte dei vertici societari, che mi duole aver visto particolarmente attivi solo nelle ultime settimane, da quando hanno deciso di puntare convintamente al fallimento della società, senza considerare i risvolti che tale scelta potesse avere per il Comune, per la città, per i lavoratori di Teateservizi. La mia buona fede non mi ha fatto vedere che probabilmente in tutta questa situazione esiste una strategia che viene da lontano - aggiunge - finalizzata a determinare il dissesto del Comune, decretando la fine della Teateservizi. Un obiettivo che di certo non ci appartiene, ma che ho visto serpeggiare, nemmeno tanto velatamente, su certi post di Facebook, nei consigli arrivati dall’esterno durante le riunioni del Cda, nell’atteggiamento e negli atti di chi avrebbe dovuto in passato vigilare e non lo ha fatto per evitare questa situazione e oggi pretende di poter puntare il dito contro chi governa ed è tutt’altro che assente, perché si è preso delle responsabilità chiare".

E il sindaco ne ha anche per i consiglieri di minoranza Serena Pompilio e Mario De Lio, che hanno chiesto di partecipare come uditori all'assemblea che, puntualizza Ferrara, "pubblica non è, ma tanto delicata per la città, chiedendo di partecipare, ben sapendo che non fosse possibile accedervi e ritardandone lo svolgimento. Un cambio di passo pieno di inciampi, insomma e di complicazioni che la città davvero non merita, ma che va impresso al più presto possibile, per evitare di perdere altro tempo prezioso".

"I consiglieri - aggiunge Ferrara - avrebbero voluto entrare e sostare in una stanza, sebbene muniti di mascherina, già occupata da altre persone, in barba alle più elementari raccomandazioni di prevenzione sanitaria. Sugli esiti dell'assemblea il Comune ha già fornito un esauriente resoconto mediante comunicazione ufficiale. Quanto da me detto è solo per ristabilire la verità sull'accaduto ed evitare speculazioni da chi persegue costantemente la ricerca solo di visibilità mediatica e non la tutela del bene comune”. 

"Grazie al lavoro svolto da esperti professionisti - conclude Ferrara - siamo riusciti a individuare una strada che potrà garantire la continuità aziendale, nonostante le mancate informazioni che il vecchio organo di amministrazione avrebbe dovuto rendere al Comune e che invece non ha mai voluto condividere, fin qui. Il mio auspicio ora, da sindaco e da cittadino è che cominci davvero da qui un percorso di chiarezza, siamo i primi a chiederlo. Le scelte che saranno compiute contribuiranno al lavoro della procura della repubblica di Chieti, con la quale c’è la massima collaborazione, contemperando l’esigenza di evitare il fallimento della partecipata e quindi il dissesto dell’ente”.

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