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Ampliamento deposito rifiuti a Chieti, interviene il Wwf: "Non si comprende la necessità di un ulteriore spazio di deposito"

L'associazione ambientalista ha partecipato, martedì scorso, alla Conferenza dei servizi per l'autorizzazione al progetto della Deco, gestore della discarica

Tiene banco a Chieti il progetto del nuovo piazzale della discarica di Casoni. Il Wwf con il presidente della sezione Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco e con l'avvocato Francesco Paolo Febbo, a riguardo, ha presentato una memoria alla Regione.

L'associazione ambientalista ha partecipato, martedì scorso, alla Conferenza dei servizi per l'autorizzazione al progetto della Deco, gestore della discarica, finito al centro delle cronache per la contrarietà espressa sia dall'opposizione che dalla maggioranza. Non essendo stato, però, consentito loro di intervenire nella discussione, ma soltanto di presentare una memoria a posteriori, l'associazione ha deciso di avvalersi di questa possibilità.

Il progetto presentato dalla Deco (oggi controllata da Acea) consiste nella realizzazione di un nuovo piazzale per il deposito di combustibile solido secondario (Css) derivato dalla lavorazione dei rifiuti urbani e speciali non pericolosi. Il piazzale dovrà essere realizzato all'esterno dell'impianto di trattamento meccanico biologico. Il Wwf ha deciso di approfondire la problematica partecipando alla Conferenza dei servizi indetta dal Servizio gestioni rifiuti e bonifiche della Regione.

I dubbi espressi dall'amministrazione comunale appaiono, secondo il Wwf, "largamente condivisibili, ancor più per il fatto che nella struttura Deco/Acea è già presente un piazzale per il deposito di Css e che, in una situazione di non aumento dei volumi trattati dall'impianto di trattamento meccanico biologico, esplicitamente confermata dalla stessa ditta proponente, appare di difficile comprensione la necessità di un ulteriore spazio di deposito".

Nella memoria il Wwf sottolinea come non si possa "tenere conto, nel determinare gli esiti della Conferenza dei servizi, della semplice somma dei pareri, ma occorre invece considerare, come prevedono normativa e giurisprudenza, il parere prevalente, rappresentato nel caso specifico da quello negativo espresso dal Comune di Chieti e pubblicamente ribadito, all'indomani della Conferenza, con una nota a firma del sindaco e della maggioranza politica che attualmente governa la città. Appare dunque incongrua la chiusura della Conferenza dei servizi con l'acquisizione di un cambio di opinione da parte del Comune di Chieti che invece non sembra esserci stato, visto il già citato parere negativo pubblicamente ribadito dal sindaco e dalla sua maggioranza".

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