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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Accoglienza profughi: a Chieti 55 famiglie, via libera dal Ministero dell'interno

Il Comune entra nella rete Sai incassando il sì a un progetto da oltre 800.000 euro che consentirà di dare vitto, alloggio, copertura sanitaria, scolastica e formazione ai nuclei beneficiari

Chieti entra nella rete Sai-Sistema accoglienza immigrazione ospitando 55 famiglie grazie a un fondo ministeriale di 826.086,28 euro.

A comunicarlo, il sindaco Ferrara e l’assessore l’assessore alle Politiche Sociali Mara Maretti annunciando che il Ministero dell’interno, con un decreto pubblicato sul sito istituzionale, in questi giorni ha dato il via libera al progetto del Comune, fra gli 81 approvati della rete per l’accoglienza di profughi, categoria “ordinari”. Si tratta di risorse governative dedicate, che consentiranno l’accoglienza di 2.066 persone che si trovano nello status di profughi, pari a 30.836.651,30 di euro.

“Grazie al nostro progetto avremo fondi per 826.086,28 euro che ci consentiranno di accogliere, ospitare e integrare 55 famiglie – illustrano Ferrara e l’assessore Maretti – fra queste 25 potranno essere nuclei monoparentali. La grande novità è che di fatto il Comune di Chieti aderisce alla rete Sai per la prima volta e vede subito approvata la proposta fatta. Una considerazione che fa forza alla nostra azione di accoglienza profughi, che in poco meno di un anno si è rodata velocemente con i corridoi umanitari per i profughi afgani e per quelli ucraini, già arrivati in città, integrati a scuola e nella vita sociale e culturale cittadina. Chieti - ricordano -  è infatti anche la città che a maggio è riuscita ad adottare un’orchestra ucraina, salvando tutti i musicisti e le loro famiglie dalla guerra e dal fronte e consentendo loro di continuare le proprie attività musicali nella residenza artistica del nostro teatro Marrucino. Abbiamo già integrato 11 famiglie ucraine con Arci, togliendo tutti dal grande albergo. Con queste premesse abbiamo partecipato al bando, anche per le numerose sollecitazioni che ci pervengono dal territorio per via dell’incremento del numero di migranti, specie durante la pandemia, sia, come detto, per le situazioni di crisi internazionale che hanno visto mobilitazioni istituzionali in Italia, come nell’Europa tutta".

Con l'arrivo delle risorse ministeriali l'amministrazione teatina lavorerà accanto a diverse realtà come il Centro Servizi Immigrati di Chieti Solidale, il progetto Donna-Hub del Terzo Settore per l'empowerment delle donne, la Cooperativa Alpha che già gestisce il Centro Antiviolenza e il Centro polivalente immigrati; saranno poi coinvolti mediante protocolli d'intesa anche l'ente d'ambito, gli enti di formazione accreditati, gli enti datoriali, quali Caritas e Comunità Papa Giovanni Paolo XXIII, CPIA Chieti-Pescara, gli istituti comprensivi del territorio e Croce Rossa per le azioni specifiche settore per settore.

"Il progetto - spiegano ancora - darà accoglienza, quindi vitto, alloggio, copertura sanitaria, scolastica e formazione ai 55 nuclei famigliari beneficiari, inoltre gli adulti saranno inseriti in specifici percorsi di italiano o iscritti a corsi di istruzione per adulti, grazie alla sinergia con il Cpia locale, così come i minori saranno inseriti nei contesti scolastici del territorio e inseriti nei corsi di allenamento sportivo presenti in città. Il progetto promuoverà anche percorsi finalizzati all'acquisizione di competenze teorico/pratiche necessarie per lo svolgimento di specifiche professioni e a tal fine verranno promossi corsi di formazione professionale con qualifica regionale negli enti di formazione accreditati in Regione Abruzzo.

Chi arriverà a Chieti, diverrà parte integrante della comunità cittadina, perché il progetto prevede anche attività di animazione socio-culturale ed educative, realizzate tutte in sinergia con gli enti del terzo settore locali impegnati nell'ambito dell'accoglienza, volte a facilitare il dialogo tra beneficiari e comunità cittadina. Questo perché il progetto vuole costruire un sistema di tutela psico-socio-sanitaria integrato per le persone accolte".

Inoltre, le donne saranno protagoniste di un percorso di accoglienza integrata che favorirà la valorizzazione delle capacità relazionali, culturali, lavorative e organizzative delle beneficiarie. Sarà concesso uno spazio specifico alle vittime di violenza domestica.

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