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Abruzzo zona arancione, arriva la diffida del Governo: "Ordinanza revocata o azioni giudiziarie"

In una lettera, i ministri Boccia e Speranza chiedono al presidente della Regione Marsilio di tornare sui suoi passi, ricordando perché non poteva firmare quel documento

Come anticipato ieri sera, dal Governo è arrivata la lettera di diffida al presidente della Regione, Marco Marsilio, per aver firmato, nel tardo pomeriggio di ieri, l'ordinanza che colloca l'Abruzzo dalla zona rossa a quella arancione.  

In una lettera congiunta, i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza scrivono: "La invitiamo e la diffidiamo a revocare ad horas l'ordinanza regionale ricordandole le gravi responsabilità che potrebbero derivare dalle misure da lei introdotte riguardo alla salute dei cittadini". 

Qualora il presidente della Regione Abruzzo non ottemperi alle indicazioni del Governo, anticipano "ci riserviamo di intraprendere ogni iniziativa, anche giudiziaria, per garantire l'uniforme applicazione delle misure volte alla gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 e salvaguardare, in particolare, il bene primario della salute delle persone".

Il passaggio alla zona arancione, ricordano i due ministri, non potrà avvenire prima di mercoledì 9 dicembre. L'ordinanza di Marsilio, puntualizzano "viola l'articolo 1 dell'ordinanza del ministro della Salute del 5 dicembre 2020 che, classificando la Regione 
Abruzzo come Regione rientrante nello scenario di tipo 4 e con un livello di rischio alto (c.d. Zona Rossa), dispone l'applicazione sul territorio abruzzese delle più stringenti misure di prevenzione di cui all'art. 3 del suddetto Dpcm 3 dicembre 2020. Al riguardo, si rappresenta che, ai sensi della normativa vigente, l'applicazione delle misure relative ad uno scenario inferiore (zona arancione) consegue all'accertamento della permanenza per quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive (zona rossa), come verificato dalla Cabina di regia".

E la Cabina di regia, nel monitoraggio dello scorso 20 novembre, ha sollevato le criticità "compatibili con un possibile aumento della trasmissibilità nel breve termine che potrebbe a sua volta collocare la Regione in uno scenario più elevato. Tali considerazioni, secondo un principio di precauzione - sottolineano ancora i ministri nella lettera - raccomandano l'opportunità della misura più restrittiva nella Regione Abruzzo".

Secondo i dati citati da Boccia e Speranza, solo il 27 novembre "è stata, per la prima volta - ricordano Boccia e Speranza - accertata una riduzione dello scenario epidemico, poi confermata dal monitoraggio del 4 dicembre quale effetto diretto delle misure restrittive aggiuntive", dunque, ad oggi, non si è verificato ciò che è necessario per una nuova classificazione, ossia "l'accertamento della permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive".

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