Da Parigi a Chieti in bicicletta, la storia di Gerard il pittore: "Qui ho trovato umanità"
Ospite della capanna d Betlemme, si è innamorato del capoluogo teatino dove ha scelto di vivere in comunità
La solitudine, la perdita degli affetti e l’amore per il nostro Paese. Sono questi alcuni dei motivi che hanno contribuito alla scelta di Gerard Branchet, parigino di 70 anni, che ha deciso di salire sulla sua bicicletta e avventurarsi verso l’Italia.
Un viaggio piuttosto singolare che in tre mesi lo ha portato ad attraversare tutto lo stivale, da nord a sud, fino ad arrivare a Licata, in Sicilia (“Ho sempre desiderato vedere l’Etna e alla fine ce l’ho fatta”).
Da li è risalito fino ad arrivare in Abruzzo e infine a Chieti, dove oggi è ospite alla capanna di Betlemme in via Ravizza. “Ho trovato ospitalità e soprattutto tanta umanità”, dice Gerard, che ha scelto il capoluogo teatino: all’inizio dormiva sotto uno dei portici del centro storico (“un posto tranquillo dove non ci sono pericoli”). I volontari della Capanna lo hanno incontrato e insieme a loro Gerard ha intrapreso un percorso per vivere una vita di comunità, per non essere solo nel mondo.
La sua nuova famiglia racconta che Gerard, ormai, è parte integrante nei vari progetti portati avanti dalla comunità Papa Giovanni XXIII che gestisce la struttura di via Ravizza. Inoltre, da qualche tempo lo si incontra spesso e volentieri all’esterno della chiesa di San Domenico, lungo corso Marrucino, intento a dipingere. “Realizzo quadri – spiega Gerard – e sono autodidatta. Iniziano a piacere e in tanti vogliono acquistarli. Io li vendo per essere indipendente e non chiedere elemosina”.
Oggi Gerard Branchet chiede di ottenere la residenza in Italia per poter ricevere la sua pensione maturata in Francia. “Non chiedo nulla di materiale a questa città – spiega Gerard – solo l'umanità e il tanto affetto che ho ricevuto finora”.