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Morgan De Sanctis, da Guardiagrele alla Roma: “La città non è razzista”

Il portierone guardiese, da poco approdato alla Roma dopo una carriera trascorsa tra Pescara, Juventus, Udinese e Napoli, ha voluto dire la sua sugli episodi che hanno coinvolto di recente le tifoserie della Lazio e dei loro cugini giallorossi

Morgan De Sanctis è da poco approdato alla Roma dopo una carriera trascorsa tra Pescara, Juventus, Udinese e Napoli. Il portierone guardiese ha voluto dire la sua sugli episodi che hanno coinvolto di recente le tifoserie della Lazio e della Roma.

I sostenitori giallorossi sono stati sanzionati con la chiusura della Curva Sud (nella prima in casa con il Verona) per i cori contro Balotelli, mentre i cugini biancocelesti sono stati puniti con la chiusura della Curva Nord in seguito agli ululati razzisti nei confronti dei giocatori di colore della Juventus durante la partita di Supercoppa italiana.

"Roma una città razzista? Se si fa un discorso generalizzato non si può parlare di razzismo - ha detto De Sanctis - Se purtroppo invece si considera la maleducazione e l'ignoranza di alcune frange è evidente che questo non succede soltanto a Roma e che riguarda tantissime altre realtà. Evidentemente a Roma è successo più di una volta, e le istituzioni hanno deciso come punizione di chiudere le curve. Speriamo soltanto che possa servire a isolare quelle teste che rovinano un contesto di stadio che dovrebbe essere festoso, per le famiglie, per lo sport".

De Sanctis ha poi concluso: "E' un peccato dover esordire all'Olimpico senza quella parte cospicua di tifoseria sana che rappresenta la maggioranza e che meriterebbe di essere allo stadio per la prima in casa".

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