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Salute

Non più code alla farmacia ospedaliera: le terapie si possono ritirare nei punti convenzionati

Svolta epocale, che consentirà un migliore servizio per i cittadini e un risparmio per l'azienda sanitaria. Sono 469 le farmacie territoriali convenzionate

Svolta epocale in Abruzzo: a partire da mercoledì 1° agosto, è attivo il servizio Dpc (la la distribuzione dei farmaci "in nome e per conto"), che consente ritirare in una delle 469 farmacie territoriali convenzionate i medicinali che, finora, potevano essere prelevati soltanto nella farmacia ospedaliera. Una possibilità enorme per i pazienti, grazie all'aumento dei punti di distribuzione sul territorio, che consentirà un consistente risparmio per le casse regionali, un migliore e più efficiente servizio erogato ai cittadini-utenti.

Con l'entrata in funzione della Dpc, i pazienti in terapia dopo un ricovero ospedaliero, dovranno semplicemente esibire la prescrizione in una delle fermacie convenzionate. Si pone fine, dunque, ai disagi legati agli spostamenti verso le sedi dei presidi, aggravati spesso dalle condizioni di salute dei pazienti stessi, soprattutto per coloro che vivono in aree lontane dai centri urbani. In alcune occasioni, in più, si erano verificati ulteriori problemi, con i farmaci terminati.

L'ospedale non ha più i farmaci salvavita e i pazienti devono pagare il ticket

Vantaggi ci saranno anche per le Asl e la Regione, che con l'introduzione del nuovo servizio vedranno una riduzione della spesa farmaceutica pari a circa 2 milioni e 600mila euro l'anno, calcolata sulla riduzione degli sprechi legati alla presenza, fino a oggi, di sistemi non omogenei che non consentivano un monitoraggio puntuale e dettagliato dei farmaci dispensati e delle giacenze di magazzino, ma anche sull'appropriatezza prescrittiva e sull'abbattimento di costi di approvvigionamento e distribuzione, grazie all'applicazione di un innovativo sistema informatico che permette la tracciabilità di tutti i processi.

I medicinali che potranno essere dispensati nelle farmacie territoriali saranno insuline e ipoglicemizzanti per la cura del diabete; antiaggreganti come le eparine e i nuovi anticoagulanti orali: antianemici come le epoetine; farmaci utilizzati per la cura dell'infertilità (femminile e maschile); alcuni ormoni (ipofisari, ipotalamici e paratiroidei) per la cura di diverse patologie; antiandrogeni e analoghi dell'ormone liberatore delle gonadotropine (utilizzati anche per la cura di alcune tipologie di tumore come prostata e mammella, o altre patologie come endometriosi e fibromi uterini); immunostimolanti (per stimolare la produzione di globuli bianchi, cellule deputate alla difesa dell'organismo) e immunosoppressori (farmaci anti-rigetto utilizzati nei pazienti sottoposti a trapianti d'organo, alcuni farmaci utilizzati per la cura dell’artrite reumatoide); farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale (antiepilettici, antipscicotici, antiparkinson, antidemenza), e per la cura del disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività; alcuni nuovi farmaci per la cura di osteoporosi, broncopneumopatia cronica ostruttiva. Dall'accordo per la distribuzione sono stati esclusi i farmaci che appartengono ai gruppi degli emoderivati, antibiotici per uso ospedaliero, nuovi antivirali per il trattamento dell'epatite C, antivirali per il trattamento dell'Hiv, farmaci per la sclerosi multipla e stupefacenti, in ragione di particolari esigenze di sorveglianza e controllo delle prescrizioni.

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