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Vasto, Azione Civile sulla crisi idrica: "Inaccettabile, serve una svolta"

Azione civile chiede un cambiamento attraverso la partecipazione popolare

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Siamo stati purtroppo facili profeti all’inizio dell’estate. Gli ultimi giorni hanno regalato al vastese una nuova, gravissima e inaccettabile, crisi idrica che ha portato addirittura all’arrivo di autobotti. E, quindi, sempre più crediamo sia vitale rilanciare i quesiti sull’attuale gestione e la proposta di una svolta immediata. Come abbiamo già scritto, provocatoriamente ma non troppo, prima di subito.

In alcune dichiarazioni di questi giorni abbiamo letto e sentito di necessità di fondi e finanziamenti per interventi straordinari. Dove sono finiti gli annunci di maxi finanziamenti con masterplan e sblocca italia? Sono state effettuate verifiche e monitoraggi costanti dopo gli aumenti (per incredibili errori di gestione) del 2010/2011? All’epoca fu anche dichiarato dai vertici dell’allora ATO che il piano di aumenti serviva anche per ottenere nuovi mutui per investire. Cosa ne è stato? Quanti fondi sono stati ottenuti e cosa ci è stato realizzato? Degli interventi non realizzati tra 2003 e 2009, che portarono a perdite (dichiarazioni ufficiali sempre dell’allora ATO), quali sono stati recuperati?

Mancherebbero fondi per un sostanziale rifacimento della rete, ma attualmente la situazione economica quale è? Alcuni consiglieri comunali di Vasto hanno chiesto che il presidente della Sasi riferisca in Consiglio Comunale sull’emergenza idrica. Un audizione che, secondo noi, dovrebbe avere alcuni fondamentali perni: essere successivamente ripetuta in tutti i comuni serviti dalla Sasi, diventare periodica e basarsi sui conti della società. Nei consigli comunali vanno assolutamente illustrati, e resi noti a tutta la cittadinanza, i conti e i bilanci della società. Nella maniera più ampia possibile. Si pone l’accento sulla necessità di fondi milionari, ma attualmente quanti sono a disposizione? Come vengono spesi i soldi delle bollette e altri presenti nelle casse della Sasi?

E qua veniamo ad un punto dirimente. La gestione del bene pubblico per eccellenza è appannaggio di alcuni partiti politici e di scelte nei palazzi e nelle segreterie.  Determinate sostanzialmente, dai tempi del Consorzio in cui fondi dei cittadini furono investiti perfino alla Borsa di Londra, dalle stesse cordate partitiche e territoriali. Sono tantissimi anni che comitati e associazioni per l’acqua bene comune, da Pescara al vastese, lo ripetono a gran voce: il rinnovo dei consigli di amministrazione sono occasioni per tutto tranne che per mettere al centro il bene comune acqua. Quale bilancio è stato tratto dalla precedente gestione del riconfermato presidente Basterebbe, mandatario dell’ultima campagna elettorale dell’attuale sindaco di Vasto? Quali criteri sono stati utilizzati per la scelta degli altri due membri del consiglio di amministrazione dove, fino al recente voto di rinnovo, sedeva una persona vicina all’amministrazione comunale di Vasto e al suo attuale assessore ai lavori pubblici?

Azione Civile, movimento politico fondato dall’ex pm e oggi avvocato antimafia Antonio Ingroia, torna a ribadirlo: l’acqua dev’essere realmente bene comune e di tutti. Basta emergenze! E’ obbligatoria una svolta prima di subito. Un piano immediato di investimenti, pubblico e partecipato nelle scelte, e che sia sottoposto periodicamente a verifica trasparente della cittadinanza. E la gestione dev’essere totalmente pubblica, partecipata dalla cittadinanza e trasparente. Aziende come la Sasi e l’Aca non devono essere più governate dai partiti e nei palazzi ma con una gestione popolare.

Azione Civile Abruzzo

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