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Dea di II livello, il sindaco Di Primio tuona contro la diffida per escludere Chieti

Nel durissimo attacco contro la Consulta clinica pescarese, il primo cittadino chiede di smetterla con il campanilismo e si appella al governatore Marsilio

Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio non ci sta e tuona dopo la diffida della Consulta clinica pescarese inviata al presidente della Regione Marco Marsilio e all'assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì sull'individuazione di due Dea (dipartimenti di Emergenza-Urgenza) di secondo livello. 

"Di gente che continua a difendere campanilisticamente posizioni di una sanità di retroguardia - è il duro attacco del sindaco - non hanno bisogno né la città di Chieti né la città di Pescara e men che meno l’Abruzzo”.

"Se l’impegno profuso da taluni per distruggere il progetto di Dea funzionale di II livello tra Chieti e Pescara fosse stato impiegato per creare il “super ospedale dell’area vasta Chieti-Pescara” – stigmatizza Di Primio -  oggi, forse, staremmo a parlare di servizi sanitari pubblici più efficienti, funzionali e rispondenti alle reali esigenze di un territorio che non inizia a Pescara e non finisce a Chieti. Niente affatto! Leggo gli articoli di oggi e registro polemiche, demonizzazioni e inutili dibattiti che dovrebbero essere superati da tempo". L'attacco è soprattutto contro Antonio Ciofani, portavoce della Consulta clinica pescarese.

"Il bacino d’attrazione esercitato dall’Ospedale Clinicizzato di Chieti e dall’Ospedale civile di Pescara – evidenzia il sindaco Di Primio - va oltre il piccolo orto di interessi particolari curato da chi si appassiona ancora a fare battaglie degne dell’ultimo dei Mohicani. I due nosocomi, quello teatino e quello pescarese, singolarmente non hanno i requisiti per essere elevati a Dea di II livello. Chiedere di creare i requisiti per l’una o per l’altra struttura è una bulimica visione dell’organizzazione sanitaria del territorio che divora efficienza e restituisce disservizi. Gli ospedali pubblici abruzzesi hanno bisogno di capacità manageriale e razionalità affinché siano eliminate le spese inutili, gli sprechi e possa crescere l’offerta di buona sanità in favore dei cittadini. È per questo che, ad esempio, sono convinto sostenitore del progetto di rinnovamento che sta portando avanti il direttore generale della Asl 02 Lanciano/Vasto/Chieti, Thomas Schael".

"Per tale motivo – prosegue il sindaco - invito Ciofani a godersi la pensione e i “ciofanisti” a guardare oltre il campanile e a lavorare insieme per realizzare nella sanità le esperienze positive già maturate, in via esemplificativa, nel mondo accademico con l’università d’Annunzio Chieti/Pescara, in quello delle imprese, con la nascita e la fusione di Confindustria Chieti/Pescara, di Ance Chieti/Pescara e della Camera di Commercio di Chieti/Pescara. Se un cittadino dovesse avere un incidente, credo che il suo interesse sarebbe quello di essere trasportato in una struttura dove ci sia la perfetta organizzazione dell’unità di intervento sul politrauma e Pescara ha la stroke unit, allo stesso modo, se dovesse avere un infarto, non credo si attarderebbe a scegliere l’ospedale che più gli aggrada ma vorrebbe che la Centrale Unica dell’Emergenza-Urgenza lo indirizzasse, senza esitazione, a Chieti dove esiste un organizzato ed efficiente “Polo del Cuore”. Alla Regione, dunque, chiedo di non piegarsi a nessuna forma di campanilismo o di interesse di parte e di non farlo per il Dea di II livello funzionale Chieti/Pescara, perché in gioco c’è la salute dei cittadini". 

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