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Sanità, Mauro Febbo (Forza Italia): "Asl nel caos, primari e medici scappano in altre sedi"

Il consigliere regionale di opposizione denuncia disorganizzazione ed elenca i nomi dei primari che "preparano la fuga"

“Una Asl in pieno caos organizzativo con primari e medici che scappano e dove vediamo regnare la massima confusione e totale disorganizzazione. E’ quello che sta accadendo in questi ultimi mesi di fine legislatura nella Azienda Sanitaria di Lanciano - Vasto -  Chieti. Tutto questo mentre i vertici aziendali sono impegnati a produrre, in maniera quasi schizofrenica, atti dal chiaro stampo "elettorale", tant'è negli ultimi giorni è stato pubblico l’ennesimo e un nuovo atto aziendale, siamo al quarto in un anno!”. 


Questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo sulla sitiazione della Asl relativa  che sottolinea come

la mancanza di strategie, programmazione e obiettivi all’interno della sanità ha creato un grave malessere palpabile che si evince soprattutto dalla fuga di molti bravi e rinomati  primari e dotttori che operano da tempo nella Asl chietina ma, aimè, già pronti con la valigia in mano a traslocare e lavorare in altre Aziende sanitarie non abruzzesi”. Oggi addirittura vediamo arrivare un'altra versione dell’Atto aziendale, ovvero la quarta, del 18 dicembre, dove con Delibera numero 1498 si apportano modifiche sostanziali alle strutture operative che passano da UOS a UOSD e viceversa da UOSD a UOC senza una minima motivazione se non quella di assegnazione di posti ad personam. Tutte queste modifiche evidenziano come l’Atto aziendale sia privo di una visione programmatoria, sfornito di dati assistenziali, nonché di atti documentali dei Direttori di UOC interessati che, invece, dovrebbero essere alla base di un qualunque documento aziendale credibile e realistico. Esempio lampante è la riconversione  da UOSD a UOS della “Osservazione Breve Intensiva” del Policlinico di Chieti, la cui UOSD è stata sempre difesa e argomentata come essenziale, forse perché ad appannaggio di una ex candidata del PD alle amministrative ultime del Comune di Chieti, nonostante la letteratura in tutta Italia dicesse il contrario e adesso magicamente declassata a UOS.

Febbo si chiede come mai ci sia stato questo "ripensamento" ed elenca i nomi dei medici che lascerebbero i loro incarichi.

La UOS di Ortopedia di Ortona è diventata UOSD forse perché qualcuno deve essere accontentato da non dare fastidio al concorso UOC di Ortopedia di Lanciano? E proprio in questo quadro di totale confusione organizzativa e programmatoria  che molti illustri primari e medici preparano la loro fuga: 1) Prof. Vincenzo Salini, direttore U.O. di Ortopedia; 2)  Dott. Fabrizio Fascione dirigente medico U.O. Ortopedia; 3) Prof. Francesco Fanfani  direttore Ginecologia e Oncologia  di Ortona; 4) Dott. Pierluigi Di Sebastiano, direttore della  Chirurgia generale e Oncologia unitamente ai dirigenti medici Francesco Di Mola e Tommaso Grottola; 5) Dott. Luca Consolo, dirigente medico Urologo. Spero e mi auguro in un pronto intervento dell’Universita' ricordando che il nostro nosocomio di Chieti è Clinicizzato.  Stupisce  inoltre come negli allegati degli organigrammi dei dipartimenti continuino ad essere presenti gli Ospedali di Chieti, Lanciano, Vasto e Ortona e non c’è traccia dei reparti e delle Unità  Operative dell’Ospedale di Atessa, altro che Ospedale di Area Disagiata!!!  Viene menzionato l’ospedale di Vasto ma non viene fatto nessun riferimento all’attivazione della tanto promessa Emodinamica. Il massimo dello stupore si raggiunge quando nell’atto aziendale non si trova traccia delle raccomandazioni/disposizioni uscite dall’ultimo tavolo di monitoraggio, ma solo piccoli aggiustamenti che fanno pensare a promozioni ad personam. Se non bastasse arriva anche la ciliegina sulla torta, ossia la proroga al Direttore generale in scadenza. La Giunta regionale delibera, guarda caso appena due giorni dopo l‘approvazione dell’ultima versione dell’Atto aziendale approvato da Flacco, la proroga dell’incarico (dgr n.1012 del 20 dicembre) mascherato da "prolungamento" del contratto fino al 15 marzo 2029.  Un delibera dal sentore  di illegittimità che i miei avvocati stanno valutando e nel caso impugnerò nelle sedi e autorità opportune. Ormai – conclude Febbo -  è del tutto evidente che siamo di fronte a quello che si potrebbe definire abuso personale di atti che poi partoriscono tra l’altro in concorsi come quelli già denunciati e promozioni che rimandano inevitabilmente ad una imminente campagna elettorale”.

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