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L'appello della gente comune e dei suoi cari: ecco perché, sul filo di lana, Di Primio ha deciso di restare sindaco di Chieti

Circondato dai suoi e dai supporter, il primo cittadino ha spiegato le sue ragioni, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa e spiegando cosa farà nei prossimi mesi

Ora, però, bisogna tornare in aula per un appuntamento ancora più decisivo, l'approvazione del consuntivo di bilancio. E i numeri non mentono: al momento, il sindaco può contare soltanto su 11 voti, compreso il suo. Ma si mostra ottimista: 

Noi andremo in consiglio comunale più forti di prima, perché sappiamo di aver fatto la cosa giusta, e se non avremo i numeri, pazienza. Dobbiamo essere orgogliosi di quel che abbiamo fatto, delle cose che stiamo finalmente realizzando a 10 anni dall'inizio. Perché regalare all'opposizione progetti che sono frutto del lavoro di 10 anni? Vogliamo continuare un lavoro che può interrompersi in qualunque momento se non troveremo il consenso in consiglio comunale, perché è quello il luogo in cui bisogna decidere. Per ora, ripartiamo da quello che abbiamo: i voti di maggioranza sono 11.

Ovviamente, la mano è tesa a chiunque, pur non essendo di centrodestra, intenda votare le "buone idee per la città".

Quanto alle richieste avanzate da Forza Italia, Di Primio accusa i "ribelli" di non aver mai partecipato alle riunioni sul bilancio, organizzate dal 9 aprile. In più, sin dal giorno delle sue dimissioni, il vice sindaco Giuseppe Giampietro ha organizzato frequenti incontri per cercare di soddisfare le richieste, ma senza successo. E ora il sindaco si chiede: "Perché finora non si è pensato al teatro? A cosa servono i 70 mila euro che si chiedono? Perché non viene convocata correttamente un'assemblea di Teateservizi? Sui punti che sono stati la causa della crisi del centrodestra a Chieti abbiamo sempre dato la massima disponibilità. Di sicuro - accusa - sono mancati lo spirito di appartenenza, il riconoscimento del lavoro, non sapere elaborare la vittoria".  

In merito alle richieste dimissioni dell'assessore Carla Di Biase, Di Primio spiega di non voler "cacciare nessuno", a meno di ragioni valide o richieste dai partiti di riferimento (l'assessore al Commercio è recentemente passata da Forza Italia a Fratelli d'Italia). Lui, dopo l'addio al partito di Berlusconi, spiega di voler restare fuori da qualunque trattativa, ma conferma la fiducia agli esponenti di Forza Italia Colantonio e De Matteo.

Dunque, si riparte con l'ordinaria attività amministrativa: Di Primio è intenzionato a portare a termine il suo mandato fino alla scadenza naturale, la prossima primavera, quando non potrà ricandidarsi visti i due mandati consecutivi alla guida della città. Ma, assicura, "farò campagna elettorale per il 2020 come se fossi il candidato sindaco e il centrodestra vincerà le elezioni".

Video: intervista al sindaco Umberto Di Primio

Il video integrale della conferenza stampa sulla nostra pagina Facebook

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