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Referendum trivelle, Pd invita all'astensione. Marcozzi: "Sperano nella disinformazione dei cittadini"

La consigliera regionale commenta la decisione del partito del Governo di boicottare il referendum del 17 aprile: "Avevamo detto sin dall'inizio che era una farsa salva faccia"

Il Pd nazionale ha formalizzato l’astensione dal referendum del 17 aprile contro le trivelle in mare definendolo “inutile” poiché lo stesso “non riguarda le energie rinnovabilie non blocca le trivelle, che in Italia sono già bloccate entro le 12 miglia, normativa più dura di tutta Europa". 

Così, dopo aver negato l’election day, il partito del Governo si avvia a una campagna di boicottaggio della consultazione popolare tanto agognata.

“Lo avevamo detto sin dall’inizio in consiglio regionale che questo referendum era una farsa salva faccia per la maggioranza. Ed oggi arriva la conferma ” commenta la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi. 

“Per coloro che nutrivano ancora una qualche forma di fiducia, il Partito Democratico ha definitivamente gettato la maschera - continua   dare un contentino ad associazioni, comitati e cittadini sapendo bene che tanto poi la battaglia la dovranno combattere altri. L'ennesima prova che il Pd non ha a  cuore il destino del Paese, della regione, né del mare. Forse sperano nella disinformazione dei cittadini, anche quella studiata a tavolino, ma noi saremo sempre qui a ricordare le loro responsabilità. Nulla ci aspettiamo dal presidente D’Alfonso, che il dietrofront sul referendum lo aveva già formalizzato da tempo! Sebbene consci della oggettiva difficoltà di riuscita di questa consultazione – conclude Sara Marcozzi - , il M5S andrà a votare e voterà SÌ per iniziare una rinnovata lotta alle trivelle e alla petrolizzazione selvaggia”.
 

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