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Protocollo a Chieti per "esperimenti" sui detenuti, è polemica

Il garante detenuti firma un protocollo con la d'Annunzio e la casa circondariale di Chieti per valutare le risposte comportamentali di detenuti sottoposti ad un determinato stimolo. Maurizio Acerbo: "Grazie a destra e M5S ci ritroviamo un imitatore di Lombroso"

Fa discutere il protocollo d'intesa firmato dal garante regionale dei detenuti Gianmarco Cifaldi con l'università d'Annunzio e la casa circondariale di Chieti per promuovere una ricerca che mira a valutare le risposte comportamentali di detenuti sottoposti a un determinato stimolo.

Stamani, venerdì 17 gennaio, la sottoscrizione di Cifaldi con il rettore della d'Annunzio Sergio Caputi e il direttore della casa circondariale di Madonna del Freddo Franco Pettinelli del progetto che verrà svolto attraverso la collaborazione del Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali nella persona dello stesso Cifaldi, del Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologichee del Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche.

"La ricerca - ha spiegato Gianmarco Cifaldi - volge a verificare i presupposti di un comportamento deviante mediante una metodica di stimolo-risposta attraverso una strumentazione non invasiva per verificare il grado di aggressività del detenuto. Gli stessi test verranno eseguiti su una popolazione esterna eterogenea come gruppo controllo. Si andrà a verificare se c'è o meno un cambiamento posturale in soggetti dotati di una particolare aggressività in funzione di stimoli somministrati attraverso immagini visive utilizzando apparecchiature non invasive".

Il test sarà suddiviso in tre fasi: il soggetto, durante le registrazioni posturo-stabilometriche e termografiche, verrà sottoposto alla visione di immagini emotivamente significative ed emotivamente neutre;ad un questionario di anamnesi medica ed odontoiatrica; infine verrà testato col protocollo posturale del professor D'Attilio mediante pedana posturo-stabilometrixa e termocamera. "Il confronto statistico tra il gruppo test e controllo e tra i vari esami ci darà informazioni circa l'obiettivo del nostro studio" conclude Cifaldi.

Un progetto che non convince tutti: tra i 'delusi' c'è il segretario nazionale di Rifondazione Maurizio Acerbo, promotore e autore della legge che nel 2011 istituì in Abruzzo la figura del garante dei detenuti: "Siamo di fronte a un novello Lombroso - dice riferendosi a Cifaldi - che insieme ad altri colleghi farà i suoi esperimenti sui detenuti. Siamo di fronte alla palese distorsione del ruolo che dovrebbe avere il Garante che non è certo quello di retribuire un professore già stipendiato dall'Università per emulare Cesare Lombroso. Tra i compiti che la legge affida al garante - ricorda Acerbo - non c'è quello di trasformarli in cavie! Ho lottato per anni affinchè si istituisse il garante affinchè qualcuno si occupasse degli ultimi.

Con il massimo rispetto per il professor Cifaldi mi sembra che sia in una situazione evidente di conflitto di interessi. Si dimetta e poi presenti a un nuovo garante le sue proposte di sperimentazione".

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