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Patto di stabilità bocciato, Di Primio: "Certificazioni in regola"

Per il sindaco "la differenza fra saldo annuale e obiettivo finanziario è inferiore di 4 punti rispetto al limite del ministero". E assicura che farà di tutto per evitare sanzioni ingiuste

"Non si può mettere in ginocchio una città ponendo come scusa che non si è avuto il tempo di verificare i conti”. La posizione di Umberto Di Primio sulla bocciatura dei revisori di conti del Patto di stabilità 2011 è chiarissima. Il sindaco puntualizza che la certificazione è a posto, che “il Patto di stabilità del comune di Chieti risulta essere rispettato, tanto che la differenza fra saldo annuale e obiettivo finanziario ha una misura di quattro punti inferiore al limite del ministero dell’Economia”.

Per il primo cittadino le irregolarità riscontrate dal collegio dei revisori dei conti sarebbero state più volte confutate dalle rassicurazioni e dalle verifiche dell’ufficio ragioneria. “La mia amministrazione – prosegue Di Primio - sta svolgendo, nel rispetto della legittimità e del contenimento della spesa, un lavoro costante rivolto alla riduzione del volume dei residui attivi e passivi accumulati nel corso degli ultimi trenta anni, ma al tempo stesso, sta pagando in prima persona gli errori delle pregresse gestioni e le consuetudini sbagliate della burocrazia comunale”.

Secondo Di Primio l’attuale amministrazione sta “invertendo la rotta”, attraverso una riorganizzazione del lavoro delle dirigenze comunali delle quali, promette, “provvederemo a verificare la produttività”. E si impegna a cercare di evitare “l’ingiusta e infondata sanzione alla quale andremo incontro per la mancata sottoscrizione del certificato da parte del collegio dei revisori”.

“Ho già chiesto – spiega il sindaco - per il tramite di Anci, di intervenire presso il Ministero dell’Economia per sapere se sia possibile che un’amministrazione comunale debba sottostare alle perplessità, non certificate né verificate, del Collegio dei Revisori dei Conti e subire sanzioni previste dalla violazione del Patto di Stabilità”.

Una delle sanzioni previste, il mancato trasferimento erariale da parte dello Stato, non sarebbe applicabile “perché gli stessi Revisori non hanno specificato di quanto il Comune avrebbe sforato i parametri del Patto”. Quanto al divieto di impegnare una spesa superiore all’importo medio annuo degli ultimi tre anni, l’amministrazione avrebbe una minore spesa di 500.000 euro per il 2012. “Per quanto riguarda la terza sanzione, il divieto di ricorrere ad investimenti – spiega Di Primio - questo dato non cambierebbe la situazione attuale, in quanto è già stato bloccato e la mia amministrazione sin dall’inizio si è mossa sulla devoluzione”.

L’unico vero problema sarebbe il divieto di assumere nuovo personale. “Ma – ribatte Di Primio – la legge usa termini sibillini e specifica che questa sanzione si applicherebbe dal prossimo 31 maggio: ho chiesto un confronto al ministero in ragione soprattutto dell’assunzione dei nostro personale a tempo determinato contrattualizzato prima dell’infrazione”.E la riduzione dei compensi del 30 per cento di giunta e consiglieri? “Non ci spaventa”, assicura il sindaco.

 

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