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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Piano abbattimento cinghiali: Rifondazione attacca Di Giusepantonio

Il capogruppo Tinari chiede al presidente della Provincia il ritiro della proposta sull'abbattimento dei cinghiali, definita demagogica e inutile

Il capogruppo di Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra, Nicola Tinari, chiede al presidente della Provincia il ritiro della proposta relativa al Piano abbattimento dei cinghiali per evitare l'avvio di una stagione di "doppiette selvaggie".

"La problematica dei cinghiali nella nostra Provincia - spiega - necessita di una oculata e attenta valutazione e gestione: non è quindi accettabile pensare di risolverlo in pochissimo tempo con scelte che sembrano ispirate più alla propaganda politica, come le recenti gravissime dichiarazioni del consigliere Staniscia sulle Aree Protette, e al soddisfacimento delle pressioni di lobby particolari".

Secondo il capogruppo il Piano, che verrà discusso in Consiglio Provinciale oggi, mercoledì 12 settembre, presenta gravissime lacune e, considerando che permetterà di cacciare anche nei SIC e nelle Aree Protette,deve essere sottoposto a Valutazione d'Incidenza Ambientale.

"La possibilità di cacciare all'interno delle Aree Protette mette a rischio le aree più pregevoli - prosegue Tinari - Preliminarmente all'estensione del Piano non ci risulta essere stato effettuato alcun censimento della popolazione di cinghiali, come può quindi essere selettivo? A questo va aggiunto che, nei tre anni di totale inattività e silenzio sul tema, la Provincia non ha attuato alcuna iniziativa di contrasto al bracconaggio e al commercio illegale della carne di cinghiale. Così come non è stato predisposto il regolamento per la caccia al cinghiale, esistente e in vigore nelle altre Province, ed è scaduto da diversi anni e in attesa di essere riformulato il Piano Faunistico Venatorio".

 

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