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Matteo Renzi alle primarie del Pd, Montanaro: "Io lo voto"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Matteo Renzi dice di essere pronto a ricevere i voti dei delusi del PDL . Io rispondo che ad oggi può contare sul mio personale voto. Anche alle primarie e nel rispetto delle regole per la partecipazione. Non ci si scandalizzi e non si sobbalzi. È arrivato il momento di uscire dagli stereotipi che ci hanno condotto sin qui. Ad oggi la sola ed unica seria proposta per intraprendere un reale cambiamento nel panorama politico nazionale, e non solo, a mio avviso, è quella di Renzi. I contenuti sono dettati dagli eventi e dalle necessità. Gli eventi e necessità, con la nostra complicità muta di elettori, senza distinzioni alcune, sono stati in gran parte determinati proprio da coloro che lo accusano di non avere contenuti. La differenza sostanziale è l’approccio alle problematiche stratificate da anni di rimandi e di tirare a campare. Anni di ritardi e rimandi che coinvolgono tutti coloro che ad ogni livello, anche locale, si sono avvicendati alla guida della cosa pubblica. Il suo approccio non utilitaristico e fuori dagli schemi consolidati per la formazione dell’apice dei vertici e delle leadership nazionali, rifuggendo accordi e proposte con balletti sullo spartirsi le poltrone, a mio modesto parere, rappresenta la garanzia per la bontà e la reale volontà di perseguire e realizzare il proposito di rivoluzionare il Paese affrontando veramente i problemi. È il momento irrimandabile del realismo. Ad oggi le uniche proposte per il cambiamento, oltre quelle trite e ritrite dei soliti apparati, sono quella di Renzi e quella di Grillo. Quella di Grillo, con tutto il rispetto, mi appare fantascientifica nel vero senso della parola, perchè basata sulla spersonalizzazione del sistema e su una sorta di “intelligenza multimediale” che dovrebbe filtrare le informazioni e i pareri per poi darci una sintesi da applicare nella realtà,. Ma anche questa visione in qualche misura contribuirà al cambiamento del Paese. Altro punto a favore di Renzi, per il mio modo di vedere, è quello di non essere né il “delfino” di qualcuno né tantomeno un “usato sicuro” di giurassica memoria ma solo un Sindaco che caparbiamente incarna e manifesta il sentimento di molti italiani. Non me ne vogliano gli amici del centro-destra con cui ho condiviso e spero di continuare a condividere tante battaglie. Sinceramente non me la sento più di fare “il tifoso”. Non me la sento perché non era quello il mio personale obiettivo ed intenzione. Non nascondo e non nasconderò mai le mie azioni politiche né tantomeno rinnego e rinnegherò le mie personali posizioni. Il progetto PDL, e centro-destra più in generale, rimane un progetto che mi vedrebbe ancora in prima linea se non fosse rimasto tale solo sulla carta e se coloro che lo hanno impersonato, e tuttora lo rappresentano, dopo averlo scritto e letto, non lo avessero riposto in un cassetto dimenticandolo. Senza se e senza ma basta scuse. Ma sinora nulla si muove. Si ripropongono i soliti balletti e le solite tiritere. Oggi bisogna guardare avanti con un occhio al passato ma solo come memoria storica. L’attuale centro-sinistra lo ritengo inutile e ancor più dannoso sotto ogni punto di vista. Parlo oggi assordato dal silenzio di troppi, e queste mie parole, frutto delle mie personali convinzioni, ritengo siano perfettamente sovrapponibili e in continuità della mia personale attività politico-amministrativa come Consigliere Comunale. Basta con le rendite di posizione e soprattutto basta con proposte ripetute continuamente e mai realmente applicate e realizzate. Basta con chi sta fermo alla finestra, appollaiato in questo o l’altro schieramento, aspettando il momento propizio per proporsi come “nuovo ma in continuità”. È l’ora della forte discontinuità. Forte e chiara. A tutti i livelli. Il centro-destra si muova a proporre qualcosa di serio e di realizzabile ma senza ricorrere a sotterfugi e trovando il coraggio di portare avanti un serio e vero rinnovamento. Altrimenti Renzi, in un modo o in altro, sarà il nostro punto di riferimento. Ancor più quando avrà sbaragliato la “nomenklatura” del PD.

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