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Laboratorio analisi ospedale di Chieti, Febbo replica: "Con Paolucci solo brutte figure"

La replica all'ex assessore: "Si sta cercando un'altra soluzione, valutando la possibilità di trasferirlo al 7° livello del Corpo A, che innesca, però, altri trasferimenti a catena"

È ancora botta e risposta tra l'ex assessore regionale Silvio Paolucci e l'assessore Febbo sulla questione sanità a Chieti.

Stavolta nel mirino ci sono i laboratori analisi, a partire da quello del "SS. Annunziata", del quale Paolucci ha ricordato l'inadeguatezza strutturale.

"Certo - la replica di Febbo-non potremmo avere testimonianza più puntuale, perché lui conosce bene quelle carenze, e si è ben guardato nei cinque anni in cui è stato assessore alla Salute di destinare un solo centesimo all'ospedale di Chieti, pur conoscendone le difficoltà, comprese quelle del laboratorio, in attesa da tempo di un adeguamento e di una sistemazione migliore”.

L’assessore regionale alle Attività produttive poi sottolinea come “Paolucci non ha mai mostrato un vero interesse né ai laboratori del SS Annunziata né alla sua struttura, perché quella giunta e lo stesso assessore avevano in animo di mettere a segno il colpo del project financing per la realizzazione del nuovo ospedale. Per fortuna lo abbiamo sventato, ed ora ci troviamo a riparare i tanti problemi lasciati insoluti e che ci hanno colpevolmente lasciato in eredità. Forse dimentiva  o finge di dimenticare che il direttore Thomas Schael aveva già individuato, mesi addietro, la soluzione nel trasferimento del laboratorio all'11° piano del Corpo M, ma l'emergenza coronavirus ha prima bloccato e poi modificato i progetti, perché la nuova Rete Covid ha previsto di collocare la nuova Rianimazione proprio in quegli stessi spazi. Si sta dunque cercando un'altra soluzione per il laboratorio, valutando la possibilità di trasferirlo al 7° livello del Corpo A, che innesca, però, altri trasferimenti a catena".

Quanto agli esami sierologici, Febbo rammenta che secondo le indicazioni ministeriali "il risultato qualitativo ottenuto su un campione di siero non è sufficientemente attendibile per una valutazione diagnostica in quanto la rilevazione della presenza degli anticorpi mediante l'utilizzo di tali test non è comunque indicativo di un'infezione in atto, e quindi della presenza di virus nel paziente e del rischio associato a una sua diffusione nella comunità, questo a detta dei tecnici della sanità. Pertanto,  - conclude l'assessore - se Paolucci ha bisogno di temi per la sua campagna elettorale, deve impegnarsi di più e cercare meglio”. 

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