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Indennità guardie mediche: il governo regionale sfiduciato in Commissione

Approvata la risoluzione di Fi, Febbo: "Spero la Giunta Regionale torni sui propri passi e trovi una soluzione prima che gli effetti della DGR appena approvata si trasformino nell'ennesimo pasticcio creato da questo esecutivo"

Prosegue in Regione la discussione sulle indennità di rischio alle guardie mediche, che i medici dovranno restituire. Con una delibera di Giunta del 18 luglio scorso, la Regione aveva deciso che, dal 1 agosto, i medici non avrebbero più percepito i 4 euro in più per ogni ora di lavoro, chiedendo alle singole Asl di attivarsi per recuperare tutte le somme illegittimamente elargite per un ammontare di 60 mila euro circa a dottore.

In commissione sanità è stata approvata all’unanimità la risoluzione di Forza Italia promossa dal consigliere regionale Mauro Febbo. "Sono soddisfatto della votazione unanime e soprattutto del parare favorevole alla nostra interpellanza anche da parte dei commissari del Partito democratico che di fatto sfiduciano l’operato dell’assessore Paolucci e di questo esecutivo regionale che continua a fare solo pasticci. Da subito - spiega Febbo – abbiamo denunciato e chiesto che venisse rivista e bloccata gli effetti della la DGR n. 398/2017 al fine di verificare la sua legittima dall'Avvocatura regionale e, soprattutto, credo che sia assurdo richiedere ai medici le indennità di rischio percepite fino ad oggi. Ci sono Regioni, vedasi la Calabria, Basilicata, Lazio ecc... , che hanno approvato provvedimenti per congelare la sola indennità. Adesso con tale risoluzione approvata spero la Giunta Regionale torni sui propri passi e trovi una soluzione prima che gli effetti della DGR appena approvata si trasformino nell'ennesimo pasticcio creato da questo esecutivo regionale, così da determinare l'annullamento da parte dei medici dello stato di agitazione creando disservizi soprattutto nelle aree interne. Infatti, le conseguenze della DGR 398/2017 andrebbero a cancellare, in modo unilaterale e senza alcuna motivazione, un'importante parte normativa ed economica di quel contratto, ledendo i diritti acquisiti dei professionisti medici".

Febbo sottolinea che sugli importi richiesti i medici hanno già pagato le imposte e che la indennità è la congrua contropartita ad un servizio che gli stessi forniscono a totale loro rischio e pericolo, poichè le stesse Asl non forniscono alcun supporto di vigilanza. "E' notizia di qualche ora fa che propria una dottoressa del servizio di guardia medica a Catania sia stata violentata. Quindi è indispensabile trovare tutte le soluzioni possibili al fine di salvaguardare i contratti prima di incorrere possibili contenziosi mossi dal personale medico a seguito dell'approvazione della DGR n. 398/2017. Per questi motivi – conclude Febbo – oggi la Commissione Sanità ha valutato pertinente la soluzione proposta dal gruppo di Forza Italia e si è votato all’unanimità affinché il governo regionale torni al più presto ad esaminare tale problema che riguarda circa 400 dottori e trovi una soluzione più consona e soprattutto che rispetti il lavoro gravoso dei medici impegnati in territori difficili”. 

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