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Febbo e Forza Italia tornano alla carica sul project financing: "Sì ai lavori, ma valorizzando anche Lanciano e Vasto"

Il consigliere regionale ribatte punto per punto alle argomentazioni date dal presidente della Regione e lo accusa di non aver fatto chiarezza su tutte le obiezioni presentate dalle opposizioni

La conferenza stampa che il presidente della Regione ha tenuto sabato (1° ottobre) per fare chiarezza sul project financing per il nuovo ospedale e ribadire che il progetto andrà avanti, non ha placato le acque. Anzi, ha contribuito ad accendere gli animi di chi, dall’inizio, ha criticato il progetto di finanza così come disegnato oggi.

E a 8 giorni dalla conferenza stampa in cui sollevava non poche obiezioni sul nuovo progetto, il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo ha nuovamente convocato la stampa, questa mattina (7 ottobre), per ribadire la sua posizione: “D’Alfonso si è concentrato su argomentazioni a cui si devono risposte”. Accanto a lui, ancora una volta, i consiglieri comunali di Forza Italia Emiliano Vitale e Maurizio Costa, a cui si sono aggiunti Stefano Rispoli, Marco D’Ingiullo e l’ex consigliere Mario Troiano.

Diversi i punti su cui Febbo contesta Luciano D’Alfonso. In primis, nella citazione del presidente della Commissione nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone che, come dimostra carte alla mano, ha bocciato il project financing della Asp di Nuoro, con una relazione trasmessa anche alla procura di Nuoro e alla Corte dei Conti. 

Altro capitolo riguarda il costo dell’opera: la maggioranza ha spiegato che si parla del costo delle sole “mura” e delle tecnologie per 251 milioni di euro, oltre a numerosi servizi per 27 anni in convenzione. “Ma da tecnico - spiega Febbo - ho evidenziato che le due cose sommano un importo pari a 2 milioni 303mila e 199 euro, a fronte dei servizi che attualmente svolge la Asl”. Ma secondo il conto economico, i servizi affidati ammontano 1 milione 598mila 562 euro, per una differenza dunque di 704milioni e 637mila euro, che fanno 23 milioni 487mila e 900 euro annui : “L’operazione - denuncia Febbo - appesantirà i già precari bilanci della Asp per i prossimi 30 anni”. I bilanci, infatti, sono già gravati da perdite notevoli, tanto che la proiezione di quello relativo al 2016 parla di una perdita superiore ai 55 milioni. 

A D’Alfonso, Febbo critica il non aver dato spiegazioni sull’impoverimento del territorio, con l’esternalizzazione dei servizi ad agenzie interinali o cooperative. E ribatte che dislocare servizi e reparti tra il vecchio ospedale e il San Camillo non comporterebbe aggravi di spesa, ma anzi farebbe recuperare gli oltre 53mila euro di Imu pagati ogni anno dalla Asl.  

“Non sono contrario agli investimenti in sanità, né alla scelta del project financing - ribadisce Febbo - ma ritengo che dietro il pretesto della pericolosità della due palazzine costruite con cemento impoverito, si nasconda un’operazione speculativa che prevede l’abbattimento dei vecchi manufatti e la costruzione del nuovo nosocomio, che non avrà benefici né economici né sanitari. Bisogna sicuramente intervenire sui due manufatti esistenti per metterli in sicurezza attraverso le nuove tecnologie antisismiche con impegni di spesa sopportabili che consentano di realizzare i due nuovi ospedali di Lanciano e Vasto”.

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