rotate-mobile
Elezioni comunali 2020

Comunali 2020, Di Stefano racconta cosa ha fatto per Chieti: "L'attaccamento alla città si dimostra con i fatti"

Il candidato della Lega ha voluto replicare agli avversari che chiedono un sindaco nato in città, elencando quanto portato a termine in veste di politico, imprenditore e privato cittadino

L'attaccamento a Chieti e l'obiettivo di eleggere un sindaco nato in città sono già temi caldi di queta campagna elettorale che non ha ancora tutti gli schieramenti ben definiti. Un dibattito in cui si è inserito il candidato sindaco della Lega, Fabrizio Di Stefano. L'ex parlamentare, originario di Tollo, rivendica il suo attaccamento alla città, dimostrato "con atti concreti, non soltanto a parole o per nascita". 

Così, ha convocato la stampa per fare il punto su quanto ha contribuito a realizzare per Chieti nel corso della sua attività politica e non solo. In particolare, Di Stefano ha ricordato la leggere regionale 40 del 2001, "l'iniziativa di cui vado più orgoglioso", ha chiarito il candidato, che ha conferito al Marrucino il riconoscimento di Teatro lirico d'Abruzzo, permettendogli di ottenere un finanziamento di 1 milione di euro per la lirica e di entrare nel novero dei Teatri di tradizione riconosciuto dal Mibact a livello nazionale. 

"Un gioco di squadra - ricorda - con l'onorevole Giovanni Pace, presidente della Regione, il sindaco Nicola Cucullo, con l’allora presidente della deputazione teatrale Aurelio Bigi e il maestro Sergio Rendine. Posso però comunque affermare con orgoglio che l’onore di mettere la firma su quella legge è stata mia".

Tra i risultati ottenuti per la città, Di Stefano ricorda di aver contribuito alla "istituzione di borse di studio da destinare alle scuole di specializzazione di medicina, attraverso i finanziamenti regionali del 2001 che oggi non esistono più", alla legge regionale che permise l’istituzione dello sportello Informagiovani del Comune di Chieti, al finanziamento per la ristrutturazione del Palazzo Massangioli e per la realizzazione del museo universitario nel palazzo ex Enal, al primo finanziamento per la ricostruzione della biblioteca De Meis. 

"Da parlamentare - ricorda ancora Di Stefano - ho portato avanti la mia attività a favore del territorio teatino, riuscendo a far destinare un finanziamento post sisma per la ristrutturazione della cupola di San Giustino e per il tetto della chiesa della Santissima Trinità. Ricordo la battaglia emendativa per evitare l’approvazione della sciagurata legge del Governo Monti per l’accorpamento delle province di Chieti e Pescara, con quest'ultima capoluogo".

Oltre all'attività istituzionale, Di Stefano ha ricordato anche quella da imprenditore e privato cittadino: la riapertura della storica Casina dei tigli, chiusa dal 2016, l'impegno per dare nuova linfa alle casse del Marrucino, un contributo per la stagione del teatro. 

"Quando, nel 2010, Di Primio divenne sindaco - ricorda - mi attivai personalmente per poter contrattualizzare  Stanley Clarke, famoso jazzista americano, garantendone la presenza alla Settimana mozartiana e mettendo a disposizione una somma di 4 mila. Inoltre, per permettere al Teatro Marrucino di mantenere il titolo di di Teatro di Tradizioni, poiché era necessario fare tre opere ogni anno così come prevede la legge, diedi un contributo di 30 mila euro per consentire all’allora maestro Fabio D’Orazio di terminare la stagione".

E ancora, contributi e un aiuto concreto alla Protezione Civile. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Comunali 2020, Di Stefano racconta cosa ha fatto per Chieti: "L'attaccamento alla città si dimostra con i fatti"

ChietiToday è in caricamento