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Dissesto casse comunali, Di Primio: "Non peseremo sui cittadini"

Il sindaco alleggerisce la responsabilità dell'attuale amministrazione sulle irregolarità rilevate dagli ispettori e annuncia "un atto di controdeduzioni" a cura della Ragioneria. Promette di dare risposte alla città senza pesare sulle spese dei cittadini

Ha suscitato non poche polemiche la relazione ministeriale sulla situazione contabile del comune di Chieti. Lo scorso luglio gli ispettori Luciano Cimbolini e Gaetano D’Onofrio sono stati in città per analizzare i rendiconti e i bilanci di previsione per un periodo che va dal 2006 al 2011. Il risultato è poco rassicurante: le amministrazioni Cucullo, Ricci e Di Primio avrebbero gestito i conti dell’ente in maniera irregolare, in alcuni casi ricorrendo a pratiche amministrative esplicitamente vietate, nonostante il parere contrario del collegio dei revisori dei conti.

In particolare, secondo gli ispettori, la giunta Di Primio avrebbe usato avanzi di gestione inesistenti e residui passivi per finanziare la spesa corrente. Quest’ultima una pratica illegittima. Ma la confusione nelle casse comunali regnerebbe da molto prima dell’insediamento dell’attuale sindaco. Secondo i due ispettori ministeriali sarebbe necessario accertare in maniera precisa i residui attivi e passivi, poiché ci sono somme relative a ventisei anni fa.

A qualche giorno dalla pubblicazione del rapporto, stamani (16 febbraio), Umberto Di Primio ha incontrato la stampa per dire la sua. Il sindaco ribadisce, come spesso ha già affermato, che chi lo ha preceduto ha lasciato una situazione contabile grave. Si impegna al “massimo contenimento della spesa” ricorrendo a “scelte forse impopolari”, ma annuncia che “l’ufficio Ragioneria è già stato incaricato di predisporre un atto di controdeduzioni”.

Il primo cittadino alleggerisce la responsabilità della sua giunta nella confusione contabile del comune di Chieti. E precisa che “la relazione ministeriale contesta una bassissima capacità di programmazione e difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi di bilancio per gli anni che vanno dal 2004 al 2008, quando non ero sindaco”. E prosegue specificando che “la non corretta applicazione dell’avanzo è riferita al bilancio di previsione del 2007 e l’indebitamento per debiti fuori bilancio dal 2006 al 2010. Debiti – sostiene – non creati dalla mia amministrazione che si è insediata nell’aprile 2010 ereditando un bilancio previsionale già predisposto dalla passata amministrazione”.

Relativamente alla spesa corrente, Di Primio spiega che “è aumentata del 22,4 per cento quando amministrava qualcun altro”. E in merito al mancato monitoraggio dei residui rivendica: “Siamo intervenuti con decisione riuscendo a ridurre di 19 milioni di euro i residui attivi e di 17 quelli passivi”.

All’incontro con la stampa ha partecipato anche l’assessore alle Finanze, Roberto Melideo, che ha parlato di “un eccessivo indebitamento dell’ente, di una gestione poco attenta della Teateservizi, soprattutto per la capacità di riscossione, di un’eccessiva spesa del personale” relativamente agli anni dal 2006 al 2010. Quando, dunque, Di Primio non era ancora sindaco, poiché è stato eletto a fine marzo 2010. Melideo ha anche assicurato che l’amministrazione è consapevole di questa situazione sin dal suo insediamento e che sta lavorando per porvi rimedio nonostante il taglio dei contributi statali ai comuni.

Secondo Melideo “la vecchia amministrazione è partita nel 2005 con un avanzo di bilancio di circa 7 milioni di euro che si è ridotto nel 2009 fino a 1. 929.161 euro anche per effetto degli elevati costi della gestione teatrale e di eventi come il Festivalbar”. In più l’indebitamento sarebbe aumentato “per i molti mutui contratti e per la gestione della Teateservizi che ha incrementato il costo del personale e di tutta la spesa corrente”.

A fronte di quelle che ritiene spese eccessive dell’amministrazione precedente, Melideo rivendica il merito dell’attuale giunta di aver dato impulso all’attività di riscossione e all’efficientamento della Teateservizi e del comune. In particolare parla di “un incremento delle riscossioni di circa il 30 per cento” e di finanziamenti regionali e ministeriali ottenuti “spesso a muso duro” dall’amministrazione Di Primio.

Insomma, l’amministrazione Di Primio ritiene di aver sì ereditato irregolarità e confusione nelle casse del comune, ma di non esserne responsabile. E assicura di impegnarsi per garantire “un’amministrazione capace di continuare a programmare per il futuro dando risposte alla città avendo quali priorità le opere pubbliche e soprattutto le politiche sociali” senza pesare sulle tasche dei teatini. Saranno proprio loro, a fine mandato, a stabilire se l’obiettivo sarà stato raggiunto.

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