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Di Primio lascia Ncd: "Non posso più condividere la strada con il centrosinistra"

La lettera del sindaco alla vigilia dell'assemblea nazionale

Sento di essere e di agire politicamente ed istituzionalmente da “moderato”, se moderato vuol dire agire con coscienza, per il bene comune, con equilibrio, con lo sguardo rivolto a chi ha più bisogno e con coerenza. Non credo, invece, che per moderato debba intendersi chi in politica è buono per tutte le stagioni. Né che sia indifferente stare a destra oppure a sinistra del campo, quando le due parti si differenziano per cultura e valori di riferimento. Saranno finite le ideologie, ma non potranno mai finire i valori e le idee attraverso le quali si disegna, indelebile, la linea che distingue me dalla sinistra e dal centro sinistra. Per questo non mi può bastare la dichiarazione di Alfano che definisce “moderato” il nuovo soggetto politico senza collocarlo nell’alveo del centro destra. 

Non aderirò a questo “nuovo partito” perché non ho ancora sentito dire che usciremo dal governo Gentiloni/Renzi, non ho sentito dire che siamo e resteremo sempre un movimento di centro destra. Essere moderati non vuol dire non essere chiari con noi stessi e con i cittadini. Non si può e non voglio stare con chiunque. Chi pensa di fare politica in questo modo, chi si accinge a riproporre alleanze con i fautori della politica  “dei due forni”, non può per me essere riferimento politico. Io non aspetto la legge elettorale per vedere con chi mi conviene stare. Io sto con le mie idee, con la mia coerenza, con la mia gente, con coloro che ci hanno dato, con il proprio consenso, la possibilità di fare il sindaco, i consiglieri regionali e persino i parlamentari.

Quando è stato sciolto il PdL, ho creduto, con coloro che continuo a ritenere tra le migliori espressioni ed intelligenze della politica italiana, che il nostro impegno fosse quello di realizzare le condizioni perché il centro destra potesse tornare, unito, ad essere il riferimento politico degli italiani. Non ho mai pensato che il NCD potesse essere l’ennesimo partitino da offrire ai sondaggisti, né che potessimo essere stampella dei governi di centro sinistra, nè che l'obiettivo fosse la soglia di sbarramento per poi trattare posti in questo o quel governo.

 Oggi, in mancanza di quelle risposte che invano ho chiesto, alla luce di condotte che creano dubbi ai nostri elettori su dove é collocato politicamente il NCD, nonché dopo aver sentito Alfano a Roccaraso, ritengo che il mio impegno politico, piuttosto che nel nuovo partito, possa essere più utilmente speso mettendolo a disposizione di quanti, in Abruzzo ed in Italia, vogliono lavorare per unire le varie anime del centro destra e per creare un nuovo progetto per il governo del Paese.

Non sarà facile, ma lo dobbiamo a quei milioni di italiani che hanno seguito Berlusconi in questi anni, lo dobbiamo a coloro che non hanno scelto di votarci per colpa del nostro disfattismo ed autolesionismo, lo dobbiamo ai tanti che sperano ancora in un centro destra vicino alla gente e per la gente, che si occupi dei problemi reali del Paese e dia risposte su occupazione e rilancio della economia, sicurezza e gestione dei flussi migratori, riduzione delle tasse e del costo del lavoro, sanità ed ambiente, famiglia ed Europa.

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