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Di Primio pronto a ripresentare la delibera sulla farmacia, ma i conti non tornano: è rischio dissesto

I "ribelli" non cambiano le intenzioni di voto contrarie alla vendita della farmacia comunale di Filippone e la maggioranza rischia di spaccarsi nuovamente. A quel punto, al bilancio mancherebbe 1 milione e 300 mila euro

Manovre sottovoce, riflessioni e una delibera sulla vendita della farmacia pronta da ripresentare al consiglio comunale che, però, rischia di essere bocciata per la seconda volta. Questa è la situazione a pochi giorni dal consiglio che ha segnato la sconfitta ai voti della maggioranza del sindaco Di Primio, su una delle misure varate dalla giunta per risanare i bilanci comunali. Sul piano finanziario, l’ipotesi di un dissesto si fa sempre più strada: se il consiglio dovesse bocciare nuovamente la vendita della farmacia comunale di Filippone, mancherebbero all’appello 1 milione e 300mila euro già inseriti in bilancio.

Sul piano politico, intanto, non ci sono novità significative. Diego Costantini, cacciato dalla Lega per essersi astenuto dal voto mercoledì scorso, ha incontrato il sindaco, spiegando di star valutando cosa fare, ma di non voler arretrare sulle intenzioni di voto. Così come non cambieranno idea i “ribelli”, ossia i due del Gruppo misto, Stefano Rispoli e Mario Troiano, e gli Udc Mario De Lio e Roberto Melideo. Questi ultimi, richiamati alla responsabilità dal sindaco, hanno assicurato di far parte ancora della maggioranza, ma di non voler votare una soluzione che non considerano idonea.

Stando così le intenzioni, dunque, la delibera non avrebbe i numeri per essere approvata. Una speranza flebile potrebbe arrivare dall’eventuale voto di Elisabetta Fusilli (Forza Italia), che nell’ultima seduta non ha partecipato al voto per motivi di inopportunità, in quanto è dipendente di Chieti Solidale. Tuttavia, secondo il sindaco, potrebbe invece prendere parte. E, in tal caso, il documento si fermerebbe a pari voti favorevoli e contrari, sempre dando per scontata la presenza di tutti i consiglieri in aula.

Intanto, continuano le accuse fra maggioranza e opposizione. Enrico Raimondi (L’Altra Chieti) accusa il sindaco di fare

ricorso ai vecchi sistemi della politica: promettere prebende in cambio di voti. Tuttavia, il consigliere Costantini gli ha dimostrato, col suo coerente rifiuto, che la politica non è soltanto opportunismo, ma è mettersi al servizio dei cittadini e votare con consapevolezza, soprattutto quando le proposte della giunta, come nel caso della farmacia comunale, rischiano di compromettere posti di lavoro e la stessa tenuta finanziaria di Chieti Solidale. Gli interessi della città vengono prima di quelli personali.

Come già fatto pochi mesi fa, Raimondi torna a sollecitare

una coalizione civica che si formi intorno ad un programma amministrativo di lungo respiro, che deve essere interpretato da persone competenti, capaci di attirare risorse nella nostra città ed in grado di ridefinire l’identità di Chieti nel contesto regionale.

L’obiettivo è riunire consiglieri di tutti gli schieramenti per il post Di Primio, che il consigliere di opposizione torna a invitare alle dimissioni.

Il capogruppo di Forza Italia, Marco D’Ingiullo, difende invece le scelte dell’amministrazione e attacca i “ribelli” del Gruppo Misto, ex fedelissimi di Di Primio:

Ci dicessero come intendono risanare un bilancio che, in questi ultimi anni ha subito notevoli tagli, che da tre anni a questa parte, attraverso normative sempre più restrittive, ha dovuto privarsi di ben 30 milioni di crediti, che è dovuto passare al cosiddetto principio di cassa potendo fare affidamento solo ed esclusivamente sulle entrate in tempo reale. Forse vivono in un altro pianeta e non si sono minimamente accorti che il mondo è totalmente cambiato.

Secondo D’Ingiullo, gli ex alleati Rispoli e Troiano voterebbero contro le delibere

per partito preso, dando dimostrazione di svolgere soltanto un’attività politica di puro ostruzionismo, adottando la stessa tattica delle minoranze, con le quali vanno a braccetto.

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