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Il Comune affiderà la gestione dei parcheggi a Chieti Solidale: "Potrebbero aumentare le tariffe"

Lo dice il consigliere di opposizione Raimondi (L'Altra Chieti-SI), secondo il quale la decisione della maggioranza avrà ripercussioni anche sui posti di lavoro

L’Altra Chieti e Sinistra Italiana dicono no alla proposta della giunta Di Primio di affidare la gestione dei parcheggi all’Azienda Speciale Multiservizi Chieti Solidale perchè, secondo il consigliere di opposizione Enrico Raimondi, a farne le spese saranno i teatini.

"Questa proposta - spiega - rischia di far perdere il posto di lavoro a quattordici persone che non potranno essere reimpiegate da Chieti Solidale se non a seguito di una procedura concorsuale. La giunta Di Primio, tuttavia, non è interessata a salvaguardare posti di lavoro, come dimostra anche l’altra vicenda connessa al passaggio delle reti ad Aca e che determinerà la perdita di occupazione di oltre dieci lavoratori oggi utilizzati dalla Teateservizi.

Ma, oltre a tali aspetti, che dovrebbero far meditare il centrodestra, la scelta di affidare la gestione dei parcheggi a Chieti Solidale è dettata dalla necessità, per il Comune, di fare cassa per coprire una gestione di bilancio da anni fallimentare e che ha portato aumenti generalizzati delle rette e delle mense scolastiche, oltre che dei tributi locali, a fronte di un evidente e progressivo peggioramento dei servizi erogati. Non si può escludere, con il passaggio a Chieti Solidale del servizio di gestione dei parcheggi, un futuro aumento anche delle tariffe per la sosta delle autovetture".

Raimondi dunque si appella alla maggioranza di centrodestra: "In commissione abbiamo chiesto di ripensare l’intero sistema di gestione dei servizi pubblici locali, mediante la creazione di una unica società partecipata, che sostituisca Teateservizi e Chieti Solidale, determinando così una riduzione dei costi gestionali delle due aziende, maggiore capacità di erogazione di servizi e rapporti di lavoro stabili. L’avvio della nuova società - dice ancora - potrebbe essere garantito dalla cessione delle farmacie comunali, la cui esistenza, oggi, è ingiustificabile a seguito della liberalizzazione della vendita dei farmaci. Ma la nostra richiesta, seria e finalizzata a perseguire gli interessi dei cittadini, non è stata ascoltata".

 
 

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