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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

"Costantini non è stato cacciato per l'astensione sulle farmacie, ma per le condotte inadeguate"

Il commissario della Lega chiarisce la posizione del consigliere, accusato di non aver condiviso le sue attività consiliari, ma lui si difende con chat, mail e documentazioni degne di un tribunale

Il consigliere comunale teatino Diego Costantini non è stato cacciato dalla Lega per il suo voto contrario alla delibera sulla vendita della farmacia di Filippone, ma per

la condotta del consigliere nei riguardi della dirigenza del partito, reiteratamente inadeguata, e non, per come riferito sui giornali, per la astensione al voto relativo alla vendita della farmacia comunale, alla quale si sarebbe fatto risalire tale evento.

La precisazione arriva da una nota di Palmerino Mammarella, commissario cittadino della Lega, uno dei due, insieme al responsabile dell'area teatina Antonello D'Aloisio, ad aver firmato la mail che giovedì mattina ha dato il benservito a Costantini

Insomma, la "punizione" del consigliere di Brecciarola non deriverebbe solo dall'astensione che, di fatto, ha fatto mancare i numeri alla maggioranza del sindaco Di Primio: questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Prima, hanno spiegato i dirigenti del partito, Costantini sarebbe stato più volte reo di non aver condiviso con la Lega i punti che sarebbero stati trattati in consiglio, gli orientamenti di voto, addirittura le sue assenze in aula. 

Il diretto interessato, però, si è sempre difeso, mostrando chat, mail, documentazioni forse più appropriate a un tribunale, che a dissidi interni a un partito. Quel che è certo è che per domani mattina, Costantini ha convocato la stampa, per spiegare le sue ragioni e le sue intenzioni. 

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