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Entrate irrealizzabili, il bilancio del Comune di Chieti finisce ancora all'attenzione della Corte dei Conti

Secondo i consiglieri del Movimento 5 stelle, nel previsionale è prevista un'entrata di 40mila euro della tassa di soggiorno, che però non entrerà in vigore, come da regolamento, nel 2019

Il bilancio di previsionale del Comune di Chieti finisce nuovamente all'attenzione della Corte dei Conti, dopo l'esposto presentato qualche settimana fa dai consiglieri del Movimento 5 Stelle. Anche in questo caso, secondo Ottavio Argenio e Manuela D'Arcangelo, il bilancio di previsione approvato alla fine dello scorso mese di maggio contiene una previsione di entrata irrealizzabile e totalmente illegittima, pari a 40mila euro derivanti dall'istituzione della tanto discussa tassa di soggiorno.

Ieri, i due consiglieri hanno potuto verificare, durante i lavori delle commissioni Bilancio e Regolamento come la tassa di soggiorno produrrebbe i suoi effetti solo a partire dal mese di gennaio 2019, poiché il regolamento istitutivo prevede espressamente che l'imposta, una volta deliberata la sua istituzione da parte del consiglio comunale, deve essere determinata nel suo ammontare entro il 31 ottobre di ciascun anno e produrre gettito a partire dal mese di gennaio dell'esercizio successivo. Ma, nel bilancio previsionale, è già prevista un'entra di 40mila per il 2018, prima che il consiglio comunale approvi il regolametno, come spiega Argenio:

I nostri amministratori, già per questo esercizio in corso, hanno previsto un gettito di 40mila euro, falsando così il bilancio di previsione. Forse hanno ipotizzato una manovra correttiva in corsa, con la verifica degli equilibri di bilancio da deliberare entro il prossimo 31 luglio. ma anche in tal caso la previsione resterebbe totalmente illegittima ed insanabile.

I principi contabili stabiliscono infatti che la previsione di un'entrata può figurare a bilancio solo quando sia giuridicamente perfezionata: in questo caso invece siamo di fronte ad un'entrata non solo futura, ma anche totalmente incerta.

Spiega la collega Manuela D'Arcangelo che 

è lo stesso regolamento istitutivo della tassa a escludere categoricamente la possibilità che un tale importo possa figurare tra le entrate del 2018. Innanzitutto, il consiglio non ha ancora deliberato l'istituzione di questo nuovo balzello e l'art. 5 comma 3 del regolamento stabilisce in modo chiaro che la tariffa deve essere determinata entro il 31 ottobre di ciascun anno per entrare in vigore solo l'anno successivo.

Sebbene si tratti di una cifra contenuta è evidente che in Comune si stiano percorrendo strade pericolose per cercare di far quadrare dei conti ormai totalmente compromessi, ma questo comportamento è gravemente irresponsabile perché continua a produrre effetti negativi sulla città e complica la vita a chi sarà chiamato a subentrare a questa classe politica.

Riteniamo sia nostro dovere fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per evitare che ciò accada e per porre un freno a chi continua ad ingannare i cittadini di Chieti – conclude Ottavio Argenio – presenteremo pertanto un ulteriore esposto alla Procura della Corte dei Conti per segnalare questo ennesimo atto illegittimo posto in essere da chi, anziché accusare gli altri di incompetenza ed inesperienza, farebbe bene a ripassare l'ABC della contabilità degli enti locali visto che amministra un capoluogo di provincia da ben 8 anni!”

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