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San Giovanni Teatino: il bilancio privilegia cultura, servizi sociali e ambiente

Il bilancio preventivo 2012, approvato in Consiglio comunale lunedì, ha fissato le priorità dell'amministrazione Marinucci. Stabilite anche le aliquote IMU

È stato approvato lunedì sera il bilancio preventivo 2012 di San Giovanni Teatino. Nel documento contabile, che è fortemente condizionato dai tagli dei trasferimenti agli enti locali del Governo centrale, si individuano tre priorità essenziali, alle quali l’amministrazione comunale ha aumentato le dotazioni finanziare rispetto all’anno scorso: cultura, sociale ed ambiente.

"Il totale dei fondi statali assegnati per l’anno 2011 – ha spiegato il delegato al Bilancio, Marco Cacciagrano – ammontava ad 1.432.105,05 euro. Il bilancio 2012 si caratterizza per le nuove iniziative che l’amministrazione comunale intende promuovere, in particolare nel campo della promozione culturale, dell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, in materia ambientale, sociale e di programmazione urbanistica: tali linee di indirizzo risultano evidenti, tra gli altri, dal dato delle previsioni di spesa nel settore Sociale, che superano il milione di euro, con un incremento di circa 150.000 euro rispetto al bilancio dello scorso esercizio".

Pressoché immutata la spesa per il personale, che si assesta a circa 1.950.000 euro. Parte notevole del bilancio corrente è assorbita dai trasferimenti in favore della Fb Servizi, società integralmente partecipata dall’Ente..

Di grosso impegno è la spesa per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, ammontante 3.150.000 euro, circa il 20% del totale del bilancio corrente.

Stabilite anche le aliquote dell’Imu per il 2012. "Vista la scarsa chiarezza sui criteri adottati dal Governo – ha spiegato il delegato ai Tributi, Rosario Cicellini – e la non corrispondenza con i dati in possesso degli uffici comunali, al Comune è stato praticamente imposto di agire sulle aliquote dell’Imu in maniera da non creare squilibri di bilancio. Pertanto, abbiamo stabilito che l’aliquota ordinaria sia fissata al 10,60 per mille, per l’abitazione principale 3,90 per mille, meno del 4 per mille stabilito dallo Stato, per le abitazioni concesse in uso gratuito a familiari in linea retta di primo grado abbiamo stabilito l’aliquota del 7 per mille. La scelta dell’imposta ordinaria al 10,60 - conclude - è praticamente inevitabile, visti i tagli subiti  e nella considerazione che la metà del gettito, per le fattispecie diverse dalle abitazioni principali, è di spettanza dello stato e che l’aliquota Ici ordinaria era già fissata, negli ultimi anni, al 7 per mille, quindi ad un livello abbastanza elevato".
 

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