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Aree di sgambamento in commissione, le proposte di Marzoli

Dovranno esserci telecamere a circuito chiuso, una fonte di acqua potabile, una tettoia antipioggia, alberi o con d'ombra. Inoltre, dovrà essere prevista la possibilità di suddividere lo spazio in due aree, oltre a quella antistante

Arriva domani (mercoledì 29 giugno) al vaglio delle commissioni consiliari il regolamento per le aree di sgambamento per cani. E il consigliere del Partito Democratico Alessandro Marzoli annuncia le proposte che avanzerà ai colleghi consiglieri per costituire quattro aree dedicate agli amici a quattro zampe, due sul colle, due allo Scalo. 

Al momento, infatti, ne esiste solo una, in via Carlo Madonna, poco adatta ai cani non solo per il rischio di infestazione da processionaria, ma anche perché gli spazi sono molto esigui e i recinti molto bassi. Inoltre, al pericolo di fuga dei cani, si aggiunge il fatto che spesso l’area è preda di vandali e balordi, tanto che spesso sono i cittadini ad intervenire per pulirla, come hanno fatto ieri (lunedì 27 giugno) i membri di Casapound

“Nella giornata di domani - spiega Marzoli - porremo come condizione essenziale alla approvazione del nuovo regolamento l’ ipotesi di realizzazione di quattro aree di sgambamento: due a Chieti Scalo e due nella parte alta, proponendo come possibili quartieri Madonna degli Angeli e Levante-Madonna del freddo”.

E gli spazi dedicati ai cani, nel progetto di Marzoli, dovranno avere una serie di requisiti “imprescindibili”, per garantire la massima tutela degli animali e dei loro padroni. Dovranno esserci telecamere a circuito chiuso, una fonte di acqua potabile, una tettoia antipioggia, alberi o con d’ombra. Inoltre, dovrà essere prevista la possibilità di suddividere lo spazio in due aree, oltre a quella antistante. E dovranno essere coinvolti padroni dei cani e associazioni animaliste per il monitoraggio, la gestione e il miglioramento degli spazi.   

“Infinie - spiega Marzoli - bisognerà specificare che a seguito di trattamenti chimici di disinfestazione, disinfezione e soprattutto di derattizzazione si debba garantire adeguato periodo di decadenza dei prodotti e su questo identificare un responsabile Asl. La videosorveglianza dovrebbe garantire invece da contaminazione dolose”.

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