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Gli universitari chiedono la sospensione degli affitti e aiuti per pagare le rette universitarie

La lettera al governatore Marsilio e ai rettori delle università d'Abruzzo degli studenti riuniti nella campagna nazionale sul blocco degli affitti e delle utenze

"Noi non siamo una generazione fantasma". È il disperato grido di aiuto dei giovani abruzzesi, studenti e precari, riunitisi nella campagna nazionale sul blocco degli affitti e delle utenze, promossa dalla rete giovanile Noi restiamo e dall'Asia (Associazione inquilini e assegnatari) dell'Usb. 

Si rivolgono al presidente della Regione, Marco Marsilio, e ai rettori degli atenei abruzzesi, a cui hanno scritto anche una lettera, raccontando ciò che stanno vivendo a causa del Coronavirus: "È inaccettabile - dicono - che ancora nessun provvedimento sia stato preso per le studentesse e gli studenti fuori sede che si trovano in regione". 

Il problema non è soltanto dei giovanissimi che hanno perso il lavoro, ma anche delle famiglie che, visto il blocco produttivo, spesso non hanno percepito reddito negli ultii due mesi, né hanno beneficiato di alcun sussidio. E un aiuto non arriva dalle borse di studio che, per gli studenti, sono insufficienti. Così, oltre all'affitto, risulta complicato anche pagare le rate universitarie. 

"È inaccettabile - aggiungono - che a distanza di due mesi molte e molti si siano ritrovate e ritrovati a dover recedere i contratti d'affitto, perché in nessun provvedimento siamo presenti, perché per noi non esiste il diritto all'abitare".

Nel rivendicare la loro presenza, chiedono "più residenze pubbliche, una copertura totale delle borse di studio, tirocini retribuiti, materiale per la didattica a distanza accessibile a tutte e tutti, l'abolizione dei test d'ingresso e la sospensione della terza rata e di tutte le rette del prossimo anno accademico".

Le ultime rate, infatti, sono quelle più consistenti, che maggiormente pesano nel bilancio familiare, tanto più per i fuoricorso. Il rischio concreto, prevedono gli studenti, è che le immatricolazioni possano precipitare e il diritto allo studio non venga più tutelato. 

In particolare, nella lettera al presidente Marsilio e ai rettori della d'Annunzio e delle università di Teramo e dell'Aquila, gli studenti lamentano di essere stati esclusi nelle ultime manovre governative, insieme ai lavoratori precari e ai giovani in generale.

"Non chiediamo un 'regalo' da parte del Governo - spiegano - ma il diritto alla cultura e a costruirsi un futuro, nel proprio Paese. Si chiede allo Stato di supportare il nostro futuro". Per questo, invocano il blocco degli affitti e delle utenze e aiuti per riuscire a pagare le tasse universitarie. 

"Un rinvio della scadenza della terza rata non è sufficiente, perché non riusciamo a pagarla adesso e non riusciremo a pagarla neanche tra due mesi se il nostro appello non verrà ascoltato. Abbiamo bisogno anche di un intervento adeguato per quanto riguardi la retta: necessitiamo di una sospensione o di un aiuto economico che ci permetta di vivere dignitosamente e continuare i nostri studi".

Ai rettori delle università abruzzesi e a Marsilio, gli studenti chiedono di portare la loro voce in Parlamento.

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