“Nell’anima l’eco delle zampogne” al Polo Santo Spirito di Lanciano dal 7 marzo all’11 maggio
Sarà inaugurata venerdì 7 marzo alle ore 17.30, presso il Polo Museale Santo Spirito a Lanciano, la mostra dal titolo 'Nell’anima l’eco delle zampogne, D’Annunzio e le antiche sonorità del mondo pastorale'. L’esposizione sarà visitabile fino all’11 maggio. Al termine della serata, i musicisti della stessa associazione, impegnata nella valorizzazione dell’antico strumento, eseguiranno brani appartenenti alla tradizione pastorale abruzzese.
Visceralmente attratto dagli scenari ancestrali della regione e dall’antica civiltà pastorale, Gabriele d’Annunzio con la sua anima torna frequentemente a quell’Abruzzo adriatico e montano esaltandolo in diverse opere. Particolare il suo legame con la musica, attestato anche dalla frequentazione con molti musicisti, a partire dal coetaneo pescarese Vittorio Pepe e Francesco Paolo Tosti, frequentatori del Cenacolo di Michetti a Francavilla, e quindi Puccini, Debussy, Mascagni, Casella, Zandonai, Franchetti, Pizzetti.
La zampogna è parte integrante di quel mondo pastorale che suscita le emozioni del Poeta, il quale rivela una forte sensibilità musicale. Numerosi i versi e i richiami allo strumento e alle sue sonorità presenti in poesie e opere, che superano il silenzio e l’indifferenza della cultura del suo tempo. Peraltro, nel 1910, con sottile ironia il critico Enrico Thovez, insofferente per l’opera dannunziana e dello stesso cenacolo, intitolava un saggio: Il gregge, il pastore e la zampogna.
La mostra – organizzata dalla Soprintendenza BSAE insieme all’Associazione Culturale Zampogne d’Abruzzo – intende ricostruire momenti essenziali della storia dello strumento e la sua influenza nell’arte, nella letteratura, nella poesia e nell’iconografia, esercitata in particolar modo nell’ambito di quello straordinario fenomeno culturale, noto come Grand Tour. Attraverso documenti, partiture, libri di viaggiatori stranieri, incisioni e disegni, zampogne e ciaramelle, è rievocato un mondo che ha lasciato rilevanti tracce nella cultura europea.
Stendhal, Dickens, Berlioz, Lear, Gregorovius e molti altri autori celebri hanno dimostrato interesse per gli zampognari abruzzesi, che con il loro repertorio hanno ispirato musicisti e compositori. Tra le pastorali influenzate dalle loro sonorità spicca lo stesso Sant’Alfonso Maria de Liguori, autore del testo della celebre 'Tu scendi dalle stelle'.
Nella mostra emerge la scultura lignea tardo cinquecentesca raffigurante un pastore intento a suonare la zampogna, proveniente dal Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila, un’opera che un tempo apparteneva alla chiesa di San Lorenzo martire di San Buono e fu acquistata dal Regno d’Italia nel 1938 per evitarne la dispersione sul mercato antiquariale.