"La pelle" al Teatro Studio di Lanciano mercoledì 22 gennaio
Mercoledì 22 gennaio alle ore 21.15, presso il Teatro Studio di Lanciano, la compagnia TSlab presenta "La pelle", spettacolo teatrale liberamente tratto dal romanzo "La Pelle" di Curzio Malaparte.
Regia di Stefano Angelucci Marino, con Tiziana Di Pietro, Ilaria Di Meo, Davide Michelini, Francesco Angelucci, Daniele Mozzardi e Vincenzo Chiavaro.
Una terribile peste dilaga a Napoli dal giorno in cui, nell’ottobre del 1943, gli eserciti alleati vi sono entrati come liberatori: una peste che corrompe non il corpo ma l’anima, spingendo le donne a vendersi e gli uomini a calpestare il rispetto di sé. Trasformata in un inferno di abiezione, la città offre visioni di un osceno, straziante orrore: la ragazza che in un tugurio, aprendo «lentamente la rosea e nera tenaglia delle gambe», lascia che i soldati, per un dollaro, verifichino la sua verginità; le «parrucche» bionde o ruggine o tizianesche di cui donne con i capelli ossigenati e la pelle bianca di cipria si coprono il pube, perché «Negroes like blondes»; i bambini seminudi e pieni di terrore che megere dal viso incrostato di belletto vendono ai soldati marocchini, dimentiche del fatto che a Napoli i bambini sono la sola cosa sacra.
La peste – è questa l’indicibile verità – è nella mano pietosa e fraterna dei liberatori, nella loro incapacità di scorgere le forze misteriose e oscure che a Napoli governano gli uomini e i fatti della vita, nella loro convinzione che un popolo vinto non possa che essere un popolo di colpevoli. Null’altro rimane allora se non la lotta per salvare la pelle: non l’anima, come un tempo, o l’onore, la libertà, la giustizia, ma la «schifosa pelle».
E, forse, la pietà: quella che in uno dei più bei capitoli di questo insostenibile e splendido romanzo – uno dei pochi che negli anni successivi alla guerra abbiano lasciato un solco indelebile nel mondo intero – spinge Consuelo Caracciolo a denudarsi per rivestire del suo abito di raso, delle calze, degli scarpini di seta la giovane del Pallonetto morta in un bombardamento, trasformandola in Principessa delle Fate o in una statua della Madonna.