Marco Gulinelli presenta “Il trapezista” alla libreria De Luca
Tra i libri che durante le feste natalizie stanno riscuotendo più attenzione e raccogliendo più lettori c’è Il trapezista, il secondo romanzo di Marco Gulinelli, edito da La nave di Teseo. Lo scrittore lo presenterà a Chieti, ospite della libreria De Luca. E a introdurlo sarà la docente Lucia Vaccarella. La figura femminile a cui ruota intorno la parte iniziale del romanzo, l’infanzia sorprendente del protagonista Marcello Codeluppi, è abruzzese. Ma c’è di più, la mamma di Codeluppi coincide con quella dell’autore, originaria proprio di Chieti. In lei prende corpo il carattere della sua terra: vedute mozzafiato, valli e colline che esplodono nel verde intenso, diventano silenzio eloquente e gesti essenziali.
«Sono cresciuto in mezzo a questi colli – racconta Gulinelli – e ho portato con me un ricordo. Una sorta di arcano che ha trovato spazio nel tendone del circo: un’anziana signora con la falce usciva ogni volta che minacciava di piovere per tagliare le nuvole e disperderle. E scongiurare il temporale. E sotto i miei occhi di bambino funzionava».
La trama
Il chirurgo Marcello Codeluppi, detto “Lupo”, prima di diventare un medico di brillante carriera, ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza alternando grigi inverni ferraresi a fiabesche estati per le fiere tra l’Emilia e la Romagna, al seguito del padre Walter – istrionico proprietario di una ruota della fortuna – e della madre Maria, silenziosa ma presente.
Questi lunghi anni vengono segnati da un incontro fondamentale, quello con il circo di Alfio Brillante: Marcello viene iniziato all’arte del trapezio dall’affascinante Colette, e sogna di intraprendere una vita da circense, prima che una bruciante delusione lo costringa a tornare alla monotonia quotidiana e a fare i conti con la realtà, pronta a dimostrarsi, di lì a poco, ancora più dura del previsto.
Molti anni più tardi, Marcello, stanco e disilluso dalle esperienze che gli sono capitate in sorte, sarà colto di sorpresa dall’incontro appassionante con Pilar, capace di riaccendere in lui la purezza della sua infanzia, e la voglia di buttarsi con le mani tese verso il vuoto elettrizzante di un sogno tutto da vivere.
«Per Marcello l’amore diventa fondamentale – aggiunge Gulinelli – Per quanto il suo lavoro lo abbia gratificato nel salvare altre vite, operare per aiutare gli altri, non può ridargli gli affetti mancati. Poco alla volta comprende che nel frangente in cui sceglie, specie per non deludere le aspettative dei suoi cari, si priva di qualcos’altro. Prendere una decisione significa aprire una porta e chiudere tutte le altre. A volte i cambiamenti spaventano e immobilizzano, perché si teme di non essere all’altezza della nostra parte più genuina, che guarda caso coincide con le nostre radici».