Al MuMi di Francavilla un incontro con Nino Spallone e Maria Cristina Ricciardi
Sabato 28 ottobre alle 18, presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare, in occasione del finissage della mostra personale di Nino Spallone, a cura di Daniela Pietranico, si svolgerà un incontro con l'artista e con Maria Cristina Ricciardi, Diparimento Lettere Arti e Scienze Sociali dell'Università “G. d'Annunzio” di Chieti, Dante Marianacci, Presidente Centro Nazionale Studi Dannunziani e Carlo Tatasciore, Presidente Fondazione Michetti di Francavilla al Mare, alla quale l'artista ha recentemente donato un opera.
In questa occasione Maria Cristina Ricciardi parlerà del lavoro di Nino Spallone e presenterà il suo saggio 'Dall’Abruzzo alla Swinging London: sotto il segno dell’espressione astratta in Contemporanea'. L'artista, nato a Popoli e diplomato all'Accademia di Belle Arti di Roma nel 1956, si è presto trasferito a Londra dove, già operoso sul finire degli anni Cinquanta, ha vissuto appieno tutta la rivoluzione culturale ed estetica della metropoli inglese, dalla Swinging London fino ai giorni nostri, condividendo il proprio percorso, il proprio studio e le proprie ricerche formali ed estetiche con artisti e critici che hanno fatto la storia dell'arte contemporanea di mezzo secolo.
Attivo componente della School of London fondata da Denis Bowen, movimento internazionale degli anni '60 di artisti dediti all'arte astratta, Nino Spallone, secondo Maria Cristina Ricciardi, riduce il linguaggio ad un vocabolario essenziale, affidato alla simbologia delle forme, secondo quella tradizione esoterica, ben nota a grandi maestri dell'astrattismo quali Kandinskij, Mondrian Kupka, che associa alla linearità orizzontale l'idea dell'acqua e della terra, a quella verticale lo slancio dello spirito e all'elemento circolare l'idea del cosmo, e dunque della nascita. La mostra è composta da numerose opere di varie dimensioni e principalmente ad olio e fa seguito alla personale dell'artista tenutasi nel luglio scorso all'Aurum di Pescara.
Si ripropone una visione libera della produzione dell'artista dagli inizi fino ai giorni nostri, passando per il colore, le tonalità della luce, i collages, i quadrati, i rettangoli e le linee delle numerose tele, soprattutto degli ultimi decenni, senza fermarsi a distinguere il nuovo dal vecchio ma in una ricerca senza tempo della suggestione dell'essenziale, del movimento della luce e della profondità del colore. A queste opere vengono affiancate, nel grande salone del MuMi, carte ad olio e tele provenienti dall'archivio londinese dell'artista e risalenti ai primi anni Sessanta, mai esposte prima ed una selezione di sculture e bassorilievi anch'essi ispirati alle geometrie urbane.
Per Spallone la pittura è una costruzione mentale: la consapevolezza progettuale di ogni lavoro è parte essenziale della sua pittura. Molto legato al suo Abruzzo, l'artista sembra portare con se' la tavolozza cromatica della terra, del mare e del cielo italiano. La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Michele Tocca, Massimiliano Scuderi, Stella Santacatterina e Dante Marianacci.