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Educazione interculturale, il convegno: mettere l'uomo al centro

In trecento hanno preso parte al X° convegno organizzato dal Cvm venerdì 26 ottobre. L'educazione interculturale è percepita sempre più come una necessità. Presente anche l'antropologa Geneviève Makaping

“Nella costruzione della cittadinanza cosmopolita è fondamentale riprogrammare i curricoli scolastici sulla base di un’interrelazione tra saperi pedagogici e quelli psicologici, antropologici, storici, geografici, economici, sociologici, letterari, linguistici, poiché sono le moltiplicazioni delle educazioni degenerano in prescrizioni sterili" così Giovanna Cipollari, Presidente CVM – Comunità Volontari per il Mondo – e Responsabile didattica del settore ESCI – CVM al X° Convegno Regionale sull’educazione interculturale a Chieti lo scorso 26 ottobre.

Il convegno, organizzato da CVM in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale Abruzzo e la Fondazione Carichieti, ha sottolineato la centralità della persona nel percorso educativo, specie a scuola.

Prezioso in tal senso anche l'intervento di Geneviève Makaping, antropologa e giornalista italo-camerunense, docente presso l'Università della Calabria:  e quello della professoressa Giuliana Martirani in videoconferenza dalla Spagna, esperta dei processi di globalizzazione e membro del direttivo dell’International Peace Research Association., docente della facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Napoli “Federico II” e presso l’Istituto di Studi Politici “San Pio V” di Roma.

Sono stati circa 300 i partecipanti, a testimonianza di come l'educazione interculturale sia percepito sempre più come una necessità. Apprezzati anche gli interventi del sindaco di Chieti, Umberto Di Primio e del presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio.

 

 

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