Doppio concerto in una sera per il Teate Winter festival
Doppio appuntamento per il Teate Winter festival, venerdì 20 dicembre, alle ore 21, all'auditorium V. Cianfarani di Chieti. Ecco il programma completo.
1. Cuneman 5et ft. Mauro Ottolini
Mauro Ottolini - Sousaphone, Fabio Della Cuna - Sassofono, Francesco Di Giulio - Trombone, Giuseppe Iubatti - Contrabbasso, Jacopo Fagioli - Tromba, Luca Di Battista - Batteria
Presenteranno in anteprima il nuovo lavoro discografico “Tension and Relief” pubblicato dall'etichetta discografica UR Records. Il progetto musicale “Cuneman Quintet” si propone di rinnovare il rapporto tra composizione e improvvisazione, con forme innovative di scrittura e ponendo l’enfasi dell’interplay al centro dell’esecuzione. La scrittura infatti suggerisce un certo grado di libertà e il momento improvvisato sarà la parte principale delle composizioni e non solo un semplice schema. La scelta del non utilizzo dello strumento armonico permette anche una freschezza armonica e melodica, che abilita e dare più libertà ai cinque musicisti. il repertorio si sviluppa attraverso un vero e proprio viaggio scandito dalle composizioni originali che lo caratterizzano. Il progetto nel 2018 pubblica il suo primo lavoro discografico dal titolo “Cuneman” con la prestigiosa etichetta milanese UR Records. Nell’arco del 2018 la formazione ha partecipato a importanti rassegne e festival nazionali. il 29 dicembre 2018 il Cuneman 5et è stato ospite su Rai Radio 3 della trasmissione Piazza Verdi dove ha presentato il disco con una performance live in diretta nazionale.
Nel 2019 la formazione registra il suo ultimo disco che uscirà sempre per l’etichetta UR Records nel mese di Dicembre, in questo nuovo lavoro discografico la formazione è impreziosita dalla collaborazione di Mauro Ottolini al Sousaphone.
“Tension and Relief” è il secondo capitolo del progetto musicale Cuneman, che rappresenta una piccola rivoluzione estetica per la formazione. La voluta essenzialità e la crudità sonora del primo album si sono evolute in una ritrovata fascinazione per melodia e armonia, grazie al maggior peso della scrittura in fase di composizione e la dovuta attenzione e riverenza per i classici del Novecento; come si nota nelle citazioni colte in “Tension and Relief” (F. Poulenc) e nella nuova “The Office” (U. Bozza).
Con l’aggiunta del trombone e della tuba, la mancanza dello strumento armonico diventa la circostanza che favorisce la ricerca di nuove modalità per l’espressione di strutture armoniche complesse.
In questa nuova collezione di composizioni originali ritroviamo l’inclinazione alla modernità (“War and Violence”) e l’attaccamento alla storia del jazz (“Self Conscious-Lee”, omaggio a Lee Konitz).
Le novità nell’organico e nell’approccio compositivo non inficiano sulle caratteristiche distintive del progetto sin dal primo album; la freschezza sonora e la coraggiosa indole improvvisativa restano immutate
2. Malafede trio
Federico Malaman, Bass, Riccardo Bertuzzi, Chitarra Elettrica, Ricky Quagliato, Batteria
Il Malafede Trio è uno dei più interessanti e creativi progetti attualmente in circolazione. Nato nel 2015, prende forma da un’idea del bassista Federico Malaman, ormai punto di riferimento internazionale per il suo strumento, e si completa con due nomi di rilievo del panorama italiano, Riccardo Bertuzzi alla chitarra e Ricky Quagliato alla batteria.
Il linguaggio del Trio si colloca nell’ambito della fusion, ma valica di molto i confini di questa etichetta, poiché le sonorità proposte spaziano dal Jazz al Prog, fino a contaminazioni Avant, in cui l’elemento virtuosistico che caratterizza i tre musicisti non va mai a discapito della musicalità e dell’equilibrio delle composizioni. Nel 2016 pubblicano ‘Touché’, album di composizioni originali che ha catturato la natura multiforme del Trio, arricchito da ospiti di prestigio quali il sassofonista statunitense Donald Hayes (Stevie Wonder, Chaka Khan), Serena Brancale (nome di spicco dell’attuale scena Nu Soul), il funambolico sassofonista Roberto Manzin e il tastierista Francesco Signorini, che ha contribuito al disco con una composizione originale, ‘Flush’.