I giorni dell'assenzio a Il Fiaschetto di San Vito il 21 agosto
Il 21 agosto, presso Il Fiaschetto di San Vito Marina, si esibiranno I giorni dell'assenzio, che presenteranno il loro primo cd "Immacolata Solitudine". Mattia De Iure alla chitarra, Tania Gianni al basso, e Mauro Bucci alla batteria sono nati in provincia di Chieti, sulle colline vicino al mare tra Tollo e Ortona, e suonano insieme dal 2012. “Immacolata Solitudine” è stato prodotto dall’etichetta discografica abruzzese Ridens Records.
Sono 8 le tracce registrate in studio con la produzione artistica di Paolo Paolucci (noto anche come direttore artistico di Onde Sonore Festival) e la collaborazione di moltissimi colleghi musicisti in ogni canzone, come ad esempio Luca Di Bucchianico del Management Del Dolore Post-Operatorio (nella canzone 'Radioattività'). Le canzoni presenti nel disco nascono da racconti di vita sussurrata o urlata, nell'oppressione della provincia che soffoca, edificando palazzi nella mente degli uomini.
Quando l'odio, l'amore e la rabbia, accatastati abusivamente nei pochi anni che si portano addosso, sfondano le giovani pareti dello stomaco, e gridarle fuori sembra essere l’unico modo per sopportare il rischio di crollo, I Giorni Dell'Assenzio lasciano fluire nella loro musica l’ardente desiderio di vivere appieno e allo stesso tempo di lasciarsi inghiottire dal corso degli eventi, bruciando disperatamente.
La maledetta dolcezza della voglia di essere, di fare, di immaginare, si mescola inevitabilmente all’amarezza della sconfitta per ogni sogno che, anche quando si realizza, va a fuoco e si estingue in un attimo.
E come gli arpeggi eterei e indifesi incastonati nelle canzoni de I Giorni si fondono con l’asprezza dominante del rock elettrico, acido e radioattivo, così le due voci antitetiche di Mattia e Tania si intrecciano armoniche con i colpi imponenti di Mauro, per raccontare però in fondo la stessa cosa: la potenza distruttiva delle assuefazioni, delle dipendenze, delle passioni, dell'indifferenza, da accogliere, bruciare, consumare rapidamente come prova di resistenza alla fine.