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Tagli alle ore lavorative e stipendi miseri, Chieti Solidale in bilico

Avanza diverse migliaia di euro l'Azienda Speciale Multiservizi del Comune di Chieti. Problemi irrisolti e tanta propaganda, la denuncia da Di Primio (Usb) e Di Gregorio (PRC Fds)

Chieti Solidale nel mirino: le problematiche dell’Azienda Speciale Multiservizi del Comune di Chieti non sarebbero risolte, come diversamente l’Amministrazione aveva dichiarato pochi giorni fa. A far luce sui reali problemi del personale dell’Azienda è Silvio Di Primio dell’USB (Unione Sindacale di Base), sindacato più rappresentativo all’interno di Chieti Solidale e Riccardo Di Gregorio, Capogruppo del PRC FdS al Consiglio Comunale di Chieti.

“Il  comportamento  di questa Amministrazione – ha dichiarato Silvio Di Primio in conferenza stampa - sta minando la stessa esistenza della “Chieti Solidale” tant’è che il Comune deve ancora dare all’Azienda circa 140.000 euro per l’anno 2010 e circa 1.450.000 euro per l’anno in corso perché dello stanziamento previsto per il 2011 sui servizi sociali il Comune non avrebbe ancora erogato nulla”

“Ci fa molto piacere che il Sindaco, incontrando i sindacati CGIL, CISL, CONFSAL e CSA, abbia detto che i problemi della ASM “Chieti Solidale” e della cittadinanza assistita siano praticamente risolti” - hanno continuato Di Primio e Di Gregorio – ma i problemi dei lavoratori e degli assistiti non si risolvono con dei buoni pasto alle operatrici sociali, tra l’altro non riusciamo a capire dove il Comune prenderà anche questi soldi, dato che per il triennio 2011/2013 ha tagliato circa 300 mila euro annui”
 “Le tariffe che esso paga a Chieti Solidale sono ferme al 2002. Lo sbandierato aumento a 15 euro e 90 centesimi lordi a ora, per il momento non trova alcun riscontro. L’ASM, dopo un anno di trattative, è riuscita a concordare 15 euro lordi, e 90 centesimi di differenza, moltiplicati per le ore lavorative dei dipendenti della scolastica, fanno la differenza. Inoltre il Comune nega all’Azienda il rimborso dei contributi pensionistici, cosa che incide annualmente sul bilancio per circa 200 mila euro”.

digregorio prc fds-2Tuttavia i 167 lavoratori di Chieti Solidale, tutti con contratto A.N.P.As., e sottoinquadrati rispetto alle mansioni che svolgono (“risultano inquadrati in B2 invece di C2, che vuol dire anche 200 euro in meno al mese” ha precisato Di Primio) non pensano a una vertenza perché temono il ritorno a una gestione del lavoro in Cooperativa, come avveniva prima della costituzione dell’azienda, quando la riscossione degli arretrati si allungava terribilmente di parecchi mesi. “Con l’Azienda questo problema si è parzialmente risolto, visto che anticipa gli stipendi con gli utili delle Farmacie  comunali, che sono parte integrante delle sue attività”.

“Noi crediamo che non si possa fare bassa propaganda sulla pelle dei lavoratori e su quella della cittadinanza svantaggiata facendo credere che tutto va bene quando sono gli stessi lavoratori che vivono drammaticamente questa realtà per non parlare degli assistiti”.  “Pur capendo tutte le difficoltà che ci sono, l’Amministrazione Di Primio non può mentire. La situazione si normalizzerà solo quando il Comune, con fondi propri, come è accaduto altrove, deciderà di rimpinguare le casse sociali mettendo ciò che la Regione ha tolto” ha detto Riccardo Di Gregorio, Capogruppo del PRC FdS al Consiglio Comunale. Il Consigliere ha annunciato la presentazione di  un ordine del giorno se entro un mese non si comincerà a rimborsare l’Azienda per ridarle liquidità.

“Il Sindaco vuole coinvolgere quelle sigle sindacali nella ristrutturazione dell’Azienda che partirà all’inizio del prossimo anno, ma l’Azienda stessa ai suoi massimi vertici oltre ad averci dichiarato di non essere stata neanche invitata all’incontro fra Comune e sindacati ci ha candidamente confessato di essere all’oscuro di qualsiasi progetto di ristrutturazione. Evidentemente il Sindaco non ha fiducia nei vertici dell’Azienda giacché li tiene all’oscuro di tutto e neanche gli da i fondi che le spettano” ha concluso Silvio Di Primio. “Ci viene il cattivo pensiero che questa Amministrazione voglia scorporare l’attività e gli introiti delle Farmacie comunali dal complesso delle attività dell’Azienda utilizzando, quindi, i proventi delle Farmacie per altri scopi e lasciando l’Azienda senza entrate certe che finora le hanno permesso di sopperire alle mancanze del Comune. Se questa e la ristrutturazione che vogliono fare è chiaro il motivo per cui i vertici vengono tenuti all’oscuro e noi vogliamo sperare che nessuna organizzazione sindacale voglia garantire la propria complicità a questa ipotesi aberrante”.
 

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